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Icardi ricorda il gol alla Sampdoria: 'Esultando li feci inc...'
Dopo le due stagioni in blucerchiato (una in Primavera e una in prima squadra) Icardi si trasferisce all'Inter, ma il 13 aprile torna a Genova, con la maglia nerazzurra, per affrontare la sua ex squadra in un clima infuocato. Clima reso ancora più rovente da un suo gesto nei confronti della Gradinata Sud. Lo stesso numero 9 argentino ha ricordato l'episodio all'interno della sua biografia: "Il 13 aprile del 2014 ho dovuto affrontare il mio ritorno da ex della Samp. Mi hanno fischiato per l’intera durata della partita, urlandomi di tutto. “Tra-di-to-re” era il coro che andava per la maggiore. Dalla panchina un mio ex compagno ha lanciato un’offesa ai danni di mia madre,ma non gli ho dato soddisfazione. I tifosi sembravano essersi dimenticati che era stata la società a vendermi, per incassare i 13 milioni del mio cartellino. Dopo il primo gol che ho segnato proprio sotto la curva dei tifosi blucerchiati (vi lascio immaginare la loro esplosione di rabbia) mi sono girato verso di loro, facendo segno di gridare più forte. Loro stavano già urlando a squarciagola, ma così li ho fatti incazzare ancora di più".
Icardi ha ricordato anche il suo arrivo a Genova, sponda Samp: "Della Serie A conoscevo le squadre più importanti: Inter, Milan, Juventus e Roma. Sono andato a vedere su Google che squadra fosse la Sampdoria e che città rappresentasse. Era importante, in rosa c'erano due giocatori come Cassano e Pazzini. Mi sentivo gasato. Pensai 'Alla Sampdoria posso bruciare le tappe ed esordire in Serie A, invece di stare qui ad aspettare. A Genova arrivai il 27 gennaio 2011, faceva un freddo esagerato, non ero abituato. Non facevo vita sociale, come unico svago dopo gli allenamenti andavo a pescare al porto con mio padre".
Il centravanti ha ricordato anche l'occasione in cui rifiutò la chiamata della Nazionale italiana Under 19: "Non vado, non voglio giocare nella nazionale italiana perchè sono argentino e voglio onorare il mio Paese. Avevo tra le mani una bottiglietta d'acqua. Ricordo ancora la faccia spaventata di Alessandro Terzi, la bottiglietta aveva mancato di poco la sua faccia. Altrimenti gli avrei fatto molto male". Qualche riga è dedicata anche sulla sua frequentazione genovese con Maxi Lopez: "Ha invitato subito me e Patrizia, la mia fidanzata, per un asado a casa sua. E' stato in quell'occasione che mi sono presentato a Wanda. Nei mesi successivi mi hanno invitato al compleanno dei bambini o alle feste tra amici. Il derby? Contro il Genoa ho giocato una partita fantastica".