Icardi: e se l'Inter avesse sbagliato? Dalla guerra Spalletti-Totti a Moggi...
Con il passare delle ore, e quindi a freddo, ci viene però il sospetto che la questione possa portare conseguenze negative per la società nerazzurra e che, alla base di una decisione così grave, ci siano ispiratori sbagliati. In particolare, ci vengono tre retropensieri in merito.
1 SPALLETTI - Quanto è stato lui a ispirare il provvedimento punitivo da parte dell’Inter? La risposta a questa domanda è fondamentale, perché gli allenatori passano (e Luciano potrebbe/dovrebbe saltare a fine stagione) mentre Icardi rimane un patrimonio del club almeno fino al 30 giugno 2021. Ebbene, Spalletti è un tecnico che disgrega, non che aggrega. E che ha rapporti spesso conflittuali con i giocatori simbolo. A Roma fece la guerra a Totti: lo isolò, lo punì, provò a trasformarlo in mela marcia. Non ci riuscì solo perché Francesco reagì prima da campione, portando i giallorossi in Champions con una serie di giocate vincenti racchiuse in pochi minuti, e poi da professionista, accettando un’ultima stagione da emarginato. La sensazione che Spalletti soffra la personalità di certi campioni è però avvalorata da quanto capitato ora con Icardi. È un caso che un altro capitano sia entrato in contrasto così duro con lui?
2 IL MERCATO - Denunciando pubblicamente i pessimi comportamenti di Icardi, e di conseguenza anche della moglie-agente, l’Inter si è presa un bel rischio, pure economico. Chi vorrà spendere ora un centinaio di milioni per il centravanti che non rispetta le regole? Qualcuno dirà: non lo cederanno, lo terranno in nerazzurro, magari con un nuovo contratto. Ma sarà possibile reintegrarlo nel gruppo e nello spogliatoio e riproporlo ai tifosi dopo averlo esposto alla pubblica gogna? Il dubbio che Icardi in questo modo venga clamorosamente deprezzato esiste.
3 MOGGI - Ieri sera siamo stati ospiti con Moggi di “Diretta mercato”, trasmissione televisiva di 7Gold. Conosciamo Luciano da quasi trent’anni e spesso abbiamo avuto rapporti conflittuali perfino nei periodi in cui la sua Juve vinceva tutto (e, da amanti del calcio, non gli abbiamo perdonato Calciopoli). Non siamo mai stati moggiani, per dirla in modo chiaro. Però gli riconosciamo grandi capacità dirigenziali, anche nella gestione dei campioni: l’ha dimostrato sul campo e l’abbiamo visto lavorare. Ebbene, la sua tesi è questa: l’Inter avrebbe dovuto escludere Icardi dai convocati per scelta tecnica per più partite, finché lui e la moglie non avessero compreso quali sono le regole da rispettare. Il provvedimento sarebbe stato chiaramente punitivo, però il caso si sarebbe risolto in gran parte all’interno della società e non in piazza. In quel modo il calciatore sarebbe stato recuperabile alla causa nerazzurra, sia in campo sia sul mercato. In principio abbiamo controbattuto a questa sua idea: per una volta che l’Inter si mostra forte, perché non apprezzarla? Con il passare delle ore, però, ci è venuto il dubbio che l’idea di Moggi non sia affatto sballata: come ne esce ora l’Inter da questa situazione nella quale si è infilata?
@steagresti