Ibra e Verratti alla Juve, Vidal al PSG
Il ritorno di Ibra e una trama sempre più in bianconero. L’uscita del Psg dalla Champions è accompagnata da nuovi sussurri sul feeling tra il centravanti svedese e la società juventina. Nel post-partita di Barcellona la consueta folla di cronisti al seguito ha raccolto ulteriori dettagli dal suo entourage svedese. E la conferma che l’operazione procede. A spassi spediti dopo i mal di pancia dei mesi scorsi.
L’ammissione Zlatan ha già fatto sapere ai vertici del Psg che ha voglia di tornare in Italia. Non a caso Mino Raiola, il suo agente, nelle ultime settimane ha fatto la spola tra la capitale francese e Torino. E quando scende in campo il procuratore italo-olandese, si sa, spesso porta a termine le proprie missioni. Aggiungiamoci l’ultima intervista alla Cnn di Ibrahimovic, rilasciata proprio alla viglia della delicata gara del Camp Nou. Alla domanda sulla sua città del cuore ha dato una risposta intrigante: «La mia città preferita è Milano». Escludendo un ritorno a Inter o Milan, resta così aperta l’opzione italiana, cioé Torino. Meta evidentemente non meno gradita.
I contatti Ma come può la Juve affrontare un’operazione così costosa? In corso Galileo Ferraris non vogliono fare pazzie, mastanno studiando la formula giusta per un maxi-scambio con il Psg. Nel futuro del club parigino, non è un mistero, ci sono sia Cristiano Ronaldo che Mourinho. E già in passato il tecnico portoghese s’è sbilanciato su Arturo Vidal. E per completare il quadro Marco Verratti ha da tempo espresso il desiderio di tornare in Italia se Ancelotti lasciasse il Parco dei Principi. Un altro incastro pro-Juve che permetterebbe all’a.d. Beppe Marotta di coniugare gli interessi tecnici e la voce uscite. Una priorità a cui il club non intende sottrarsi e proseguire così al meglio un ciclo che sinora ha portato i successi inseguiti dal 2006 in poi.
Lo sconto In attesa di comporre questo puzzle le ambasciate al Psg su Ibrahimovic prevedono un sostanzioso sconto sul costo del suo cartellino. Se non proprio un azzeramento. Questo dipenderà proprio dalle prossime mosse dello sceicco Al Thani. E’ chiaro che l’approdo di Cristiano Ronaldo a Parigi darebbe allo svedese gli argomenti per chiedere un’uscita soft. Senza dimenticare mai che l’estate scorsa il Psg ha speso 21 milioni di euro per averlo dal Milan, al momento si può mettere nel conto la formula del prestito per la prima stagione. E da convertire, poi, in acquisto definitivo nell’estate 2014 Solo così i francesi eviterebbero una corposa minusvalenza. Un po’ come accadde nel 2010, quando Ibra lasciò il Barcellona per approdare al Milan.
Spalmatura Ma come metterla con l’ingaggio di Ibra da 12,5 milioni netti per altre due stagioni? L’unica strada percorribile è quella di una spalmatura in tre stagioni (con un’opzione per la quarta) che permetta di far scendere il suo stipendio stagionale a 8 milioni netti. E ottenendo il risultato di non alterare di fatto il suo conto in banca.
I bonus In questa prospettiva possono avere un ruolo determinante i premi da allegare al possibile nuovo contratto. Ed è la chiave per spiegare meglio anche la filosofia della Juve. Ad Antonio Conte il ritorno di Zlatan può garantire quel salto immediato di qualità tanto atteso. E il presidente Andrea Agnelli condivide l’idea, a patto che i conti tornino. Ibra sposerà questa linea? Beh, questo verrà appurato al momento opportuno, ma lo svedese ci sta pensando. La Juve attende fiduciosa.