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Ibrahimovic: 'Quanti sacrifici mio padre! A Malmoe non mi accetarono, poi...'
SULLE DIFFICOLTA' A MALMOE - "Quando sono arrivato al Malmoe non sono stato accettato dai compagni e dall’ambiente, perché avevo un nome straniero. Poi la squadra è retrocessa nella seconda divisione svedese e tanti giocatori andarono via. La società era quindi obbligata a usare i giovani, che erano forti, perché avevano vinto tutto nei campionati giovanili svedesi. Io non ero titolare, entravo dalla panchina, ma ancora non ero accettato e benvenuto. Poi è arrivato un allenatore, Roland Anderson, che ha visto una mia partita in Under 20 e dalla società mi hanno detto: “Domani l’allenatore della prima squadra ti vuole vedere”. Io ho pensato di aver fatto qualcosa di grave, di aver commesso qualche errore. Invece Anderson mi ha detto: “Basta giocare con giovani, adesso devi misurarti con i grandi”. Finalmente avevo trovato una persona che credeva in me. Allora ho colto l’opportunità, l’ho sfruttata e sono arrivato a dominare totalmente".