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    Ibrahimovic: 'Quanti sacrifici mio padre! A Malmoe non mi accetarono, poi...'

    Ibrahimovic: 'Quanti sacrifici mio padre! A Malmoe non mi accetarono, poi...'

    Zlatan Ibrahimovic, centravanti del Manchester United, parla a Sky Sport: "Sono cresciuto con mio papà. Lui lavorava tanto per permetterci di vivere. Il nostro frigorifero non era mai pieno, non avevamo tanto da mangiare. Per esempio, quando andavamo a giocare i tornei giovanili in Germania con la squadra primavera del Malmoe andava dovevo chiedere 3000 corone a mio papà. Allora lui cosa faceva? Mi lasciava questi soldi e non pagava l’affitto per un mese, e mi mandava per giocare questi tornei, perché lui faceva tutto quello che poteva e mi dava tutte le alternative che c’erano".

    SULLE DIFFICOLTA' A MALMOE - "Quando sono arrivato al Malmoe non sono stato accettato dai compagni e dall’ambiente, perché avevo un nome straniero. Poi la squadra è retrocessa nella seconda divisione svedese e tanti giocatori andarono via. La società era quindi obbligata a usare i giovani, che erano forti, perché avevano vinto tutto nei campionati giovanili svedesi. Io non ero titolare, entravo dalla panchina, ma ancora non ero accettato e benvenuto. Poi è arrivato un allenatore, Roland Anderson, che ha visto una mia partita in Under 20 e dalla società mi hanno detto: “Domani l’allenatore della prima squadra ti vuole vedere”. Io ho pensato di aver fatto qualcosa di grave, di aver commesso qualche errore. Invece Anderson mi ha detto: “Basta giocare con giovani, adesso devi misurarti con i grandi”. Finalmente avevo trovato una persona che credeva in me. Allora ho colto l’opportunità, l’ho sfruttata e sono arrivato a dominare totalmente".

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