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    Ibrahimovic: "Più difficile ora che da calciatore ma sto imparando. Ai giovani dico 'Mangia o vieni mangiato!'"

    Ibrahimovic: "Più difficile ora che da calciatore ma sto imparando. Ai giovani dico 'Mangia o vieni mangiato!'"

    • Redazione CM
    Zlatan Ibrahimovic, senior advisor del fondo RedBird e braccio destro operativo nel Milan del patron Gerry Cardinale, è stato ospite della trasmissione televisiva CBS Mornings, in occasione della tournée negli Stati Uniti del club rossonero. L’ex campione svedese si è soffermato, tra i tanti temi affrontati, sul suo nuovo ruolo a stretto contatto con la squadra: "Giocare a calcio è più semplice rispetto a quello che sto facendo oggi, ma sto imparando. Sto attraversando una fase di apprendimento, sono umile. È un'angolazione differente rispetto a quello a cui ero abituato, ma ho ottimi professionisti attorno a me, quindi...".

    Sul suo rapporto coi calciatori: "Fino a quando vincono mi va tutto bene. Il problema è quando iniziano a perdere (ride ndr): siamo venuti con un'atteggiamento diverso, ma va bene. Il problema è che io non posso influenzare il gioco, come facevo prima, quindi devi trasferire il tuo atteggiamento, la tua mentalità, la tua esperienza negli altri giocatori, ma stanno lavorando bene".

    Sempre nel corso dell’intervento a CBS Mornings, Zlatan Ibrahimovic ha voluto dare un consiglio anche ai giovani calciatori che sperano di diventare campioni affermati: "Dipende da quanto lontano vuoi arrivare. Io ho creduto nella disciplina e nel duro lavoro, che ripagano sempre. Quindi già in tenera età devi prepararti mentalmente perché quando arrivi sui grandi palcoscenici o mangi o vieni mangiato. Con i ragazzi di giovani di oggi devi prima conoscerli e poi spingerli".

    Infine Ibra ha provato a spiegare il suo essere personaggio, oltre che icona di questo sport: "Se Zlatan è un personaggio? No, Zlatan sono io. Molte persone mi chiedono spesso se io reciti, ma no. Quello che vedi sono io. Da dove vengo era importante essere sicuri di sè, dovevi vedertela da solo e dimostrare a te stesso di essere il migliore, ma non solo nel calcio o in qualsiasi cosa io abbia fatto, come a scuola. Io penso che sia importante, perché quando entri in questo mondo, il 50% è una questione di testa".
     

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