Calciomercato.com

  • Getty Images
    Ibrahimovic e Thiago Silva, spine Milan

    Ibrahimovic e Thiago Silva, spine Milan

    Il Milan non si smuove: no secco al maxi aumento chiesto dal brasiliano. La trattativa con il Psg è riaperta, ma adesso tutti aspettano Berlusconi.
    Thiago: feeling Galliani-Leo, ma deciderà il Cavaliere.
    Fronte aperto, trattativa riavviata, feeling tra il d.s. del Paris Saint Germain, Leonardo, e l'a.d. del Milan, Adriano Galliani. Thiago Silva è tornato nuovamente nei pensieri del club allenato da Carlo Ancelotti. Il Milan non si smuove: no secco al maxi aumento richiesto dal brasiliano. La storia continua, riecco dunque il tormentone dell'estate rossonero: manca solo il via libera all'operazione. Quello dovrà darlo Silvio Berlusconi.

    LE MOSSE DI GALLIANI - Adriano Galliani tesse da una parte i contatti con Leonardo, dall'altra continua il dialogo con i rappresentanti del difensore brasiliano. L'obiettivo di Galliani è contenere i costi del monte-stipendi e le aspettative di  Thiago Silva vanno nella direzione opposta. Occhio, allora, tutto può succedere.

     
    SI ATTENDE IL PRESIDENTE - Il Milan su questa storia tiene un atteggiamento cauto, l'implicita conferma che in questa fase tutto è davvero possibile. Anche un clamoroso dietro front. L'ultima parola tocca al presidente onorario (nonché proprietario del club), Silvio Berlusconi, e il silenzio di queste ore serve a ponderare bene tutti gli aspetti della vicenda.

    IL PUNTO - La riapertura del tormentone si è scoperta ieri mattina, quando La Gazzetta dello Sport ha pubblicato la notizia di un nuovo riavvicinameto tra Psg e Milan per Thiago Silva. Tutto nasce giovedì scorso quando i rappresentanti del difensore, in via Turati, hanno chiesto un sostanziale raddoppio dell'ingaggio dopo il no di Silvio Berlusconi ai 42 milioni di euro (più bonus) messi sul piatto dai parigini. Il Milan non si sente nella condizione d'accettare questa richiesta da 8 milioni netti a stagione. Ora Thiago Silva è sotto contratto sino al 2016 per 4 milioni annui e nelle idee rossonere c'è al massimo l'idea di un ritocco.

    (Gazzetta dello Sport)


    "La mano sul fuoco non la metto". Al momento non c'è niente, ma i due attendono agosto, quando il mercato rossonero sarà definito: il centravanti ha chiesto con forza che la squadra non si indebolisca.
    Ibra, l'agente manda msg di divorzio?
    I big del Milan continuano a tenere in apprensione l'ambiente rossonero. Da quando Silvio Berlusconi ha deciso di non vendere Thiago Silva al Paris Saint Germain, lo spauracchio è diventato il futuro ingaggio del difensore brasiliano che chiede un adeguamento pari allo stipendio proposto dagli sceicchi del Psg: 7,5 milioni a stagione. Circostanza peraltro nota fin dal giorno della retromarcia del Cavaliere, quando l'agente Paulo Tonietto era stato chiarissimo arrivando addirittura a chiedere un livellamento con il calciatore più pagato della rosa rossonera: Zlatan Ibrahimovic che percepisce 12 milioni annui. Lineare il ragionamento: Thiago Silva, che ha offerte da tutte le big d'Europa fino a essere valutato 46 milioni, non può guadagnare meno dello svedese che al momento non ha corteggiatori illustri.

    Ma ora entra in scena anche lo svedese. O meglio, il suo agente Mino Raiola che rilascia una dichiarazione delle sue: "Zlatan - dice a Sport Mediaset - è un giocatore del Milan. Se volete sapere del suo futuro, chiedete a Berlusconi e Galliani. Io la mano sul fuoco non la metto". Con gli assistiti del procuratore italo-olandese non c'è mai nulla di scontato. In questo caso, però, il messaggio potrebbe avere un significato diverso rispetto a un preavviso di partenza (pochi giorni fa è stato annunciato che Ibrahimovic vestirà la maglia numero 10 rimasta senza proprietario dopo i saluti di Seedorf). La frase potrebbe nascondere la volontà di Ibrahimovic di avere un Milan competitivo in grado di lottare su tutti i fronti. Il centravanti ha chiesto più volte chiarezza di programmi per fare in modo che la squadra non si indebolisca. Non a caso, la tempistica della sua permanenza potrebbe essere collocata proprio ad agosto quando si capirà la portata della campagna acquisti rossonera.

    E, tra due mesi, sarà più chiaro anche cosa saranno riuscite a combinare i ricchi d'Europa per i quali Ibrahimovic non è la prima scelta, ma rientra nella pattuglia delle 3-4 prime punte sul taccuino dei direttori sportivi. Quindi, in caso di mancato raggiungimento dei numeri uno, potrebbe toccare a lui. Uno di questi pretendenti era proprio il Psg, scottato però dall'esito della trattativa per Thiago Silva (sei mesi dopo il caso Pato), al punto da immaginare un embargo di mercato nei confronti che partirebbe proprio con Ibrahimovic. Parlando con una tv olandese Raiola ha avuto parole poco lusinghiere nei confronti del nostro campionato: "Il campionato italiano sta peggiorando, fino a pochi anni fa tutti volevano venire a giocare in Italia, quasi fosse la terra promessa, mentre l'Inghilterra era una scelta di ripiego, quasi una punizione. Ora invece è il contrario: i giocatori preferiscono Inghilterra, Spagna o Germania all'Italia. L'Italia avrebbe dovuto investire in infrastrutture e stadi già dieci anni fa. Non l'ha fatto e ora ne paga le conseguenze. La Serie A è ormai un campionato di terza categoria". Se il giudizio fosse condiviso anche da Ibrahimovic, non sarebbe un elemento a favore della permanenza dello svedese nel nostro campionato. Anche se, al momento, pare proprio che il futuro numero 10 rossonero si trovi bene a Milano.
    (La Repubblica)


    Altre Notizie