Quanto manca Antonio Cassano a Zlatan Ibrahimovic! Fra i due si era instaurato un feeling davvero speciale in campo, fatto di assist e gol. Quel feeling che finora invece non è mai nato fra Ibra e Pato.

 

Già nella scorsa stagione fra lo svedese e il brasiliano non era mai scoccata la scintilla e i due (fra infortuni, di entrambi, e squalifiche, di Ibrahimovic) avevano brillato a corrente alterna, quasi mai giocando insieme.  

 

Il match di sabato sera con la Fiorentina, al di là delle corrette recriminazioni rossonere per il gol annullato e per almeno un rigore negato, ha riproposto il tema della compatibilità fra Ibrahimovic e Pato: quando il secondo è entrato in campo (al 25' della ripresa), il primo ha praticamente smesso di giocare. Il problema sembra appartenere più a Ibra che a Pato: lo svedese ha bisogno di compagni di reparto sempre pronti a dialogare (come Cassano e, in misura minore, Robinho), mentre Pato predilige spesso e volentieri puntare la porta avversaria direttamente, a volte con grandi risultati (il gol a Barcellona, al 1° minuto di gioco, è un esempio lampante), spesso con scarsa fortuna. Ma sempre e comunque da solo, e questo a Ibra non sembra andare proprio giù. 

 

Tocca a Massimiliano Allegri far coesistere i suoi due migliori attaccanti, in attesa del ritorno di Cassano e del mercato di gennaio. Un nuovo attaccante (Drogba? Maxi Lopez? Anelka?) risolverebbe il problema o ne creerebbe di nuovi?