Pescato l’Arsenal nel sorteggio degli ottavi di Champions League, il Milan si è rimesso ieri sera in corsa per il campionato. Avversario di turno il battagliero Siena di Sannino, sconfitto dai ragazzi di Massimiliano Allegri grazie alle individualità, ma anche al focoso sostenimento dei loro tifosi.

Tanti gli striscioni appesi alla scala del calcio per il grande evento e, immancabilmente, il più osannato è stato il mitico Zlatan Ibrahimovic, acclamato dalla folla sin  dall’annunciazione delle formazioni ufficiali e celebrato con frasi del tipo: “Dal vangelo secondo…Ibra” o “Diavolo di un Ibra”. Parole d’amore trasformatesi in un boato in grado di scuotere le fondamenta del rettangolo verde di San Siro quando, al minuto 19 della ripresa, proprio il fuoriclasse svedese ha chiuso le ostilità, inserendo il suo nome tra i marcatori con un calcio di rigore. Non però solo i giocatori hanno rubato la scena, ma pure i dirigenti, vedi un: “Per l’ingresso nella Hall of Fame del Dott. Galliani la Curva Sud batte le mani”. Proclami non propensi a dare adito ad equivoci, confortando la formazione rossonera, che, a prescindere dalla conclusione dell’affare Tevez, potrà sempre contare sul proprio popolo, senza rischio di tradimenti.