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    Ibra fa il folle, il Milan tace

    Ibra fa il folle, il Milan tace

    Nel bene e nel male è sempre lui al centro dell'attenzione. Quando segna, quando decide le partite con una giocata, quando complica la vita al Milan. Sotto accusa la scorsa stagione per le espulsioni contro Bari e Fiorentina, colpevole in questa, con il rosso rimediato per lo schiaffo ad Aronica nell'ultimo Milan-Napoli e le polemiche per il buffetto a Storari dopo Milan-Juventus di Coppa d'Italia. Genio e sregolatezza, ci sono dei momenti in cui Ibrahimovic perde la ragione, non riesce a controllarsi. Reagisce d'istinto, come un attaccante alle prime armi che cade nella rete delle provocazioni. Comportamenti che stanno diventando troppo spesso frequenti.

    Le tre giornate di squalifica gli faranno saltare le partite contro Udinese, Cesena e Juventus, in un momento già difficile per le assenze per infortunio di Cassano e Pato. Come l'anno scorso, Allegri sarà costretto a rinunciare al suo attaccante più forte nella fase cruciale della stagione. Il Milan, dal canto suo, ha sempre cercato di sminuire le follie di Ibra (dalla rissa con Onyewu alle frasi al guardalinee in Fiorentina-Milan della scorsa stagione), evitando rimproveri pubblici e ufficiali. Dopo l'espulsione dello svedese con il Napoli è stata portata l'attenzione sulla reale gravità del gesto e non sull'ennesima Ibranata. Non si tratta di mettere Ibra in croce, sbagliare è umano. Ma perseverare è diabolico.

     

     

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