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    Ibra e CR7, che delusioni! Se l'Italia va ai playoff rischia un sorteggio da incubo: e c'è anche Lewandowski...

    Ibra e CR7, che delusioni! Se l'Italia va ai playoff rischia un sorteggio da incubo: e c'è anche Lewandowski...

    • Andrea Barbuti
    Era già una situazione delicatissima quella della Nazionale di Roberto Mancini. Domani sera, gli Azzurri dovranno andare a vincere in Irlanda del Nord, dove la squadra allenata da Ian Baraclough non ha ancora preso gol in queste qualificazioni ai Mondiali, sempre con un occhio a Svizzera-Bulgaria, sperando che agli elvetici non riesca la goleada. A rendere il tutto ancora più drammatico ci si sono messi i risultati di oggi, uno in particolare, che ha visto il Portogallo di CR7 (e non solo) farsi rimontare, a Lisbona, dalla Serbia di Milinkovic-Savic e auto-condannarsi così a passare dal pericolosissimo (noi ne sappiamo qualcosa) meccanismo dei playoff. Oltre ai lusitani, poi, fra i nostri possibili avversari nel caso in cui mancassimo il primo posto nel girone, ci saranno la Svezia di Ibra (e non solo) e la Polonia di Lewandowski (che deve ancora giocare l’ultima partita ma è già matematicamente seconda), insieme alla Macedonia del Nord di Elmas, alla Russia di Miranchuk e alla mai doma Scozia, in attesa poi dei verdetti anche dei gruppi D, E e G e alle squadre di Nations League.

    PERICOLO BOMBER - Zlatan Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo e Robert Lewandowski sono tre degli attaccanti più forti ed iconici del ventunesimo secolo e per tutti e tre, Qatar 2022 potrebbe essere l’ultimo mondiale in carriera: per Ibra sicuramente, per gli altri due è abbastanza probabile. Tutti e tre, però, rischiano di non andarci in Qatar, proprio come la Nazionale Campione d’Europa. Tutti e tre, potrebbero invece riuscire ad andarci e diventare il motivo per cui la Nazionale Campione d’Europa in carica manca clamorosamente l’accesso ai successivi Mondiali. Il Portogallo di Ronaldo, ma anche di Leao, Joao Felix, Bernardo Silva, Bruno Fernandes, Renato Sanches eccetera, eccetera rappresenta certamente il rischio più grosso. La Svezia di Ibra, ma anche di Isak - attaccante molto promettente che sta incantando la Spagna con la maglia della Real Sociedad -dello juventino Kulusevski, del bolognese Svanberg, e del trequartista del Lipsia Forsberg, ci evoca bruttissimi ricordi, che tutti preferiremmo evitare. La Polonia, infine, è abbastanza Lewandowski-dipendente e anzi, spesso non riesce nemmeno a servire come dovrebbe il proprio fantastico terminale offensivo, ma è comunque una nazionale esperta, piena di giocatori che conoscono il nostro calcio, come Zielinski, Bereszynski, Milik e Linetty e che ha come centravanti uno dei due migliori interpreti al mondo di quel ruolo.

    INCUBO DA SCACCIARE - Tutti noi abbiamo ancora impresso il ricordo di quella grigia notte di San Siro, che era tutto esaurito e vestito a festa, inconsapevole che di lì a poco si sarebbe trasformato nel teatro del più grande e inaspettato dramma della storia del nostro calcio. La vittoria di quest’estate ci ha fatto gioire, ci ha ridato speranza ed euforia, ma non lo ha cancellato. Chi era allo stadio, ma soprattutto chi, come Insigne, era in campo, se lo ricorda benissimo. È un dramma che nessuno vuole rivivere ma che, purtroppo, non è più così improbabile (e la situazione diventerebbe ancora più grave nel malaugurato caso in cui dovessimo pescare il Portogallo). Ecco perché domani bisogna vincere ad ogni costo (e incrociare le dita guardando il risultato sull’altro campo), per scacciare una volta per tutte quell’incubo e assicurarci che non torni a tormentarci, o almeno non così poco tempo dopo quelle notti magiche in cui si era trasformato nel più dolce e insperato dei sogni.
     

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