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Ibra: 'A 40 anni sei a casa a fumarti un sigaro e a ripensare alla tua carriera, io no. Arrogante per i francesi? Li ho rappresentati bene...'
L'attaccante del Milan Zlatan Ibrahimovic ha rilasciato un'intervista al quotidiano francese L'Equipe a poche ore dall'attesissima partita di campionato contro la Juventus. Il campione svedese ha ripercorso alcuni dei momenti della sua carriera al Paris Saint-Germain e soprattutto i suoi propositi per il futuro. "Normalmente, a 40 anni sei a casa tua, ti accendi un sigaro e ripensi con soddisfazione alla carriera che hai fatto. Ma io non sono ancora pronto per fumarmi il sigaro", dichiara il gigante di Malmoe.
Sulla sua esperienza in Francia: "Non è assolutamente semplice giocare in Ligue 1, non è un campionato di livello inferiore come si sostiene. La Francia ha grandi talenti che hanno una grande fame di successo, oltre ad essere fisicamente molto forti. I francesi sono rinomati per la loro arroganza e accusavano me di esserlo. Per questo motivo, secondo me dovrebbero sentirsi fieri, perché li ho rappresentati al meglio... Anche a me la Francia manca un po': non è stato semplice, ma ho vissuto degli anni belli lì".
Sul PSG: "Ho lavorato tutti i giorni e sono fiero di quello che ho fatto. Ogni giorno, il club diventa sempre più grande e posso dire che anche io ho dato la mia parte, portando ciò che avevo imparato alla Juventus e al Milan. Non mi sono adattato io al PSG, è stato l'inverso. Il club quando mi prese voleva raggiungere il livello più alto, ma c'era tanto su cui lavorare. Sono orgoglioso di dire a me stesso che ero lì all'inizio, vedendo dove sono arrivati oggi". E su Donnarumma: "È il più forte del mondo e basta. Non c'è da discutere. Ho giocato con lui, so cosa sto dicendo".
Infine Ibrahimovic ha dato un consiglio a Kylian Mbappé: "Dipende cosa vuole e cosa pensa. Io al Real Madrid ci sarei andato, ma se fossi un dirigente del PSG cercherei di trattenerlo. Solo lui deciderà. Mbappé me lo ha chiesto e io gli ho detto: 'Al tuo posto andrei al Real'. Ho giocato in diversi paesi ed è così che sono cresciuto. Se resti sempre nel giardino di casa è più facile. Se vai in quelli degli altri è un'avventura".
Sulla sua esperienza in Francia: "Non è assolutamente semplice giocare in Ligue 1, non è un campionato di livello inferiore come si sostiene. La Francia ha grandi talenti che hanno una grande fame di successo, oltre ad essere fisicamente molto forti. I francesi sono rinomati per la loro arroganza e accusavano me di esserlo. Per questo motivo, secondo me dovrebbero sentirsi fieri, perché li ho rappresentati al meglio... Anche a me la Francia manca un po': non è stato semplice, ma ho vissuto degli anni belli lì".
Sul PSG: "Ho lavorato tutti i giorni e sono fiero di quello che ho fatto. Ogni giorno, il club diventa sempre più grande e posso dire che anche io ho dato la mia parte, portando ciò che avevo imparato alla Juventus e al Milan. Non mi sono adattato io al PSG, è stato l'inverso. Il club quando mi prese voleva raggiungere il livello più alto, ma c'era tanto su cui lavorare. Sono orgoglioso di dire a me stesso che ero lì all'inizio, vedendo dove sono arrivati oggi". E su Donnarumma: "È il più forte del mondo e basta. Non c'è da discutere. Ho giocato con lui, so cosa sto dicendo".
Infine Ibrahimovic ha dato un consiglio a Kylian Mbappé: "Dipende cosa vuole e cosa pensa. Io al Real Madrid ci sarei andato, ma se fossi un dirigente del PSG cercherei di trattenerlo. Solo lui deciderà. Mbappé me lo ha chiesto e io gli ho detto: 'Al tuo posto andrei al Real'. Ho giocato in diversi paesi ed è così che sono cresciuto. Se resti sempre nel giardino di casa è più facile. Se vai in quelli degli altri è un'avventura".