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Ibra, 40 anni da fenomeno: il Milan aspetta la sua guida e il futuro è ancora tutto da scrivere
Tanti auguri, Ibra. 40 anni vissuti da campione ma con ancora la voglia addosso di essere protagonista, nonostante i fisiologici acciacchi dell'età e un recente problema al tendine d'Achille che, dopo la gioia per l'esordio con gol-lampo contro la Lazio, gli ha tolto l'opportunità di aiutare il suo Milan in questo entusiasmante inizio di stagione. Il suo carisma e la sua qualità sarebbero probabilmente tornati utili nella doppia sfida di Champions League contro Liverpool e Atletico Madrid, dove i rossoneri di Pioli - al netto di qualche clamorosa svista arbitrale - hanno denunciato qualche difficoltà in termini di malizia.
PRONTO DOPO LA SOSTA - L'ultimo problemo fisico è stato pienamente superato e la rinuncia agli impegni di qualificazione al Mondiale con la Svezia gli consentirà di mettere a punto la propria condizione atletica per ripresentarsi tirato a lucido tra due settimane, quando il Milan tornerà in campo contro l'Hellas Verona. Ibrahimovic vuole iniziare a tutti gli effetti la sua stagione, ponendosi degli obiettivi per l'immediato e, chissà, cominciare a programmare il proprio futuro. La corsa scudetto e il desiderio di prendersi la scena anche in ambito europeo per provare a trascinare i suoi compagni verso un complicato superamento del turno in Champions sono lì, a portata di mano, ma Ibra guarda già avanti.
QUALE FUTURO? - La condizione fisica e l'andamento di questa stagione saranno determinanti per capire se il campione di Malmoe si fermerà a giugno, ponendo fine ad una carriera formidabile per iniziare un nuovo capitolo della sua storia, magari con un ruolo dirigenziale proprio all'interno del Milan, o se ci sarà ancora spazio per lui da calciatore, strappando un altro rinnovo in rossonero. Col sogno proibito di partecipare al Mondiale di Qatar 2022 con la maglia della Svezia. Per uno come Ibra nulla è impossibile, visto che nemmeno un intervento al crociato nel 2017, a 36 anni, è stato in grado di fermarlo. Ma, mai come in questo, le sue recenti dichiarazioni ("Non sono Superman") risuonano come un ammonimento: un passo alla volta, sempre a testa altissima. Buon compleanno, Ibra.
PRONTO DOPO LA SOSTA - L'ultimo problemo fisico è stato pienamente superato e la rinuncia agli impegni di qualificazione al Mondiale con la Svezia gli consentirà di mettere a punto la propria condizione atletica per ripresentarsi tirato a lucido tra due settimane, quando il Milan tornerà in campo contro l'Hellas Verona. Ibrahimovic vuole iniziare a tutti gli effetti la sua stagione, ponendosi degli obiettivi per l'immediato e, chissà, cominciare a programmare il proprio futuro. La corsa scudetto e il desiderio di prendersi la scena anche in ambito europeo per provare a trascinare i suoi compagni verso un complicato superamento del turno in Champions sono lì, a portata di mano, ma Ibra guarda già avanti.
QUALE FUTURO? - La condizione fisica e l'andamento di questa stagione saranno determinanti per capire se il campione di Malmoe si fermerà a giugno, ponendo fine ad una carriera formidabile per iniziare un nuovo capitolo della sua storia, magari con un ruolo dirigenziale proprio all'interno del Milan, o se ci sarà ancora spazio per lui da calciatore, strappando un altro rinnovo in rossonero. Col sogno proibito di partecipare al Mondiale di Qatar 2022 con la maglia della Svezia. Per uno come Ibra nulla è impossibile, visto che nemmeno un intervento al crociato nel 2017, a 36 anni, è stato in grado di fermarlo. Ma, mai come in questo, le sue recenti dichiarazioni ("Non sono Superman") risuonano come un ammonimento: un passo alla volta, sempre a testa altissima. Buon compleanno, Ibra.