MERET (Napoli) 7: il rigore imparabile di Lookman non conta. Piuttosto, prendete i due miracoli su Hojlund e Maehle, rispettivamente nel primo e secondo tempo.

MILENKOVIC (Fiorentina) 7,5: si ripete di testa, come contro lo Spezia la giornata scorsa. Sale in cielo come un cestista sul corner di Biraghi. 

BREMER (Juventus) 7: rientrato dall’infortunio, la differenza si apprezza subito: anticipi, chiusure, rischia addirittura di farsi male di nuovo. Però resiste, e sfiora pure il gol con volo alla Giroud. Determinante l’intercetto sull’inserimento di Brozovic, quando apre il contropiede del 2 a 0.

DANILO (Juventus) 7: al fianco di Bremer e capitano. Con prestazioni del genere, dalle tinte verdeoro, può dirsi completata la sua trasformazione definitiva in centrale. L’era Bonucci è dunque finita?

POSCH (Bologna) 7: applicato su Vlasic e Lazaro, sfugge a Vojvoda e butta dentro il gol che decide la partita.

TONALI (Milan) 7: quando posa la falce inventa prodezze. Spettacolare il gol annullato, un gol da dieci, ineffabile l’assist per Giroud.

BENNACER (Milan) 7: il regista in calzamaglia, agile, efficace e tecnico. Quella palla per Theo è un fiocco di neve. 

RABIOT (Juventus) 7,5: quando gli capitano a tiro schiaccia gli avversari come lattine di Coca, poi all’improvviso sblocca Juve-Inter. Terza rete in campionato, quinta in stagione considerando anche la Champions. Fate largo al Duca.

KOSTIC (Juventus) 7,5: si è risvegliato il serbo. Sente aria di Europa League e diventa subito un fattore. Colpisce un palo (che miracolo di Onana!) e firma ben due assist. La spunta di un voto pieno anche su Theo Hernandez (6,5).

OSIMHEN (Napoli) 7,5: spigoloso, affamato e soprattutto sempre più capocannoniere: contro la Dea un gol e un assist. Passa sopra Demiral con la mietitrebbia.

GIROUD (Milan) 7: le acrobazie impossibili appartengono a Olivier. Ve ne mostrerà ancora tante, spesso decisive, proprio come questa al novantesimo contro lo Spezia. Rimanete in aria con il Milan.

ALLEGRI (Juventus) 7: vittoria vintage, marchio di fabbrica della Signora. La Juve non fa un tiro nel primo tempo, ma l’Inter si guarda allo specchio. E il Conte Max nella ripresa può sguinzagliare le ripartenze.