CARNESECCHI (Cremonese) 7,5: parate a San Siro. La più emblematica, l’uscita bassa su De Ketelaere, quando sembrava ormai spacciato.

ZAPPACOSTA(Atalanta) 7: segna da laterale sinistro contro il Toro e la giornata dopo da laterale destro contro lo Spezia. Un gran bel gol dal limite tra l’altro.

ACERBI (Inter) 7: si fa perdonare subito la ciaspolata di domenica scorsa. Come? Con la solita attenzione che Inzaghi adora e una cavalcata a tagliare il campo con assist finale per Dzeko.

CALDIROLA (Monza) 7: dopo aver beffato l’Inter, ci prende gusto e punisce anche la Roma sugli sviluppi di una palla inattiva. Saltatore da tenere d’occhio.

DIMARCO (Inter) 7: per sbloccare una partita basta passarla a Dimarco. Sempre insidioso quando calcia, da qualunque posizione.

MARCOS ANTONIO (Lazio) 7: c’è chi pensa che avrebbe dovuto giocare di più in stagione. Ok, il Sassuolo è un avversario adatto, ma lui fa proprio bene le due fasi. Si regala un super salvataggio e un super assist per Felipe Anderson. Monumentale.

CALHANOGLU (Inter) 7,5: traiettoria proveniente dal futuro, mamma mia che gol! Come quella famosa punizione da metà campo con la maglia dell’Amburgo.

DE ROON (Atalanta) 7,5: ogni tanto Marten posa il martello e si ricorda di essere olandese. Gran botta al volo da fuori area e coordinazione alla Van Basten. La Dea dopo un pareggio così non può che ribaltarla. 

LAUTARO (Inter) 8,5: è così in fiducia che davanti a Montipò sceglie la soluzione più complicata: un tocco sotto lezioso ed efficace al tempo stesso. La doppietta nei minuti di recupero è un altro segnale importante: pura caparbietà. Dopodiché non dimentichiamoci dell’assist a Dzeko nel primo tempo.

DIA (Salernitana) 9: il voto giustamente schizza per la tripletta. Fa impazzire Igor e la linea altissima di Italiano. Sono già 15 al suo primo anno di A. Su due gol subiti però ha anche qualche responsabilità. 

DZEKO (Inter) 7,5: non segnava dall’invenzione della ruota. Col Verona ritrova per due volte il sapore del gol e risponde a tono al ritorno di Lukaku. Entrambe le conclusioni sono un colpo da maestro. 

INZAGHI (Inter) 7,5: lui dice che è la stessa Inter di prima, solo che concretizza ciò che prima non concretizzava. E ha ragione.