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Caos a Roma: 'Non si vende Nainggolan'
GLI ATTACCHI ALLA SOCIETA' - La prima chiave di lettura di tifosi e opinionisti è strettamente legata alla tendenza del club a montare e smontare continuamente il giocattolo faticosamente costruito in estate. "Quest'estate Nainggolan, il prossimo anno toccherà a Manolas? Non è così che si vince" è uno dei tormentoni più ricorrenti. E mentre Roma-Chievo passa nel giro di due giorni dalla possibile ultima gara in giallorosso di Totti all'essere il passo d'addio del Ninja, i tifosi si sfogano. "La società si gioca una bella fetta della sua credibilità in caso di cessione di Nainggolan". Ma c'è anche chi vede alle spalle delle voci di addio uno strano complotto della stampa internazionale: "Hanno appena finito col giochino Spalletti-Totti, serviva qualcos'altro e vengono inventate le indiscrezioni su Nainggolan al Chelsea". Come se al Daily Mirror, che ieri ha rilanciato la notizia del presunto accordo, stessero a cuore le vicende di chi abita all'interno del Grande Raccordo Anulare...
GLI OTTIMISTI - Meno nutrito, ma comunque presente, il fronte degli ottimisti. C'è chi guarda alla Juventus come un modello da seguire - "Hanno venduto Vidal e salutato Pirlo e Tevez, eppure hanno vinto ancora loro: basterebbe avere la loro mentalità" - e chi è convinto di avere il sostituto di Nainggolan già in casa: "Strootman ad agosto sarà pronto, la nuova Roma ripartirà da lui". In molti suggeriscono a Sabatini un'epurazione di massa pur di tenere Nainggolan: "Via tutti: dai rientranti Paredes, Sanabria, Iturbe, Ljajic, Ibarbo, Doumbia e Skorupski fino alle riserve Torosidis, Iago, Vainqueur e Dzeko. Possiamo anche risparmiare i soldi di Maicon, De Sanctis e Keita: Radja deve restare". E tra i realisti che citano le sanzioni del Fair Play Finanziario spunta anche l'immancabile minaccia: "Se parte Radja niente abbonamento". Un giorno di ordinaria passione. Anche questa è Roma.