La morte di Pontus Segerström ha lasciato attonito il mondo del calcio, in tutto il pianeta; e, fuori dalla sua Svezia e dalla sua Bromma, laddove più ha destato sgomento è stato senza dubbio a Torino. Perchè proprio contro i piemontesi si sono consumeti gli ultimi minuti della sua vita da atleta, terminati per un ulteriore beffa del destino - una beffa molto "granata" - con un cartellino rosso e un rigore provocato. Non sapeva certo, il capitano del Brommapojkarna, che non avrebe mai più giocato a calcio: aveva 33 anni, contava di farlo ancora a lungo.

Molti lettori di Quotidiano Piemontese di fede torinista hanno scritto alla testata per lanciare un appello a Urbano Cairo: perchè non organizzare un'amichevole contro il club svedese, devolvendo il ricavato alla moglie e ai due figli di Pontus? Il suo destino è stato fatalmente legato al Torino, e se c'è un club al mondo che sa cos'è il dolore questo è proprio quello granata. Nella pausa invernale, o in quella estiva, si potrebbe realizzare questo bel gesto, secondo QP: la proposta è lanciata, vedremo se sarà raccolta.