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  • I sospetti di Lega e Juve: pressioni del Napoli sulla Asl per isolare la squadra

    I sospetti di Lega e Juve: pressioni del Napoli sulla Asl per isolare la squadra

    Una situazione senza precedenti, che rischia d'ora in avanti di disseminare una serie infinita di ostacoli nel regolare svolgimento del campionato di Serie A. Il caso di Juventus-Napoli continua a far discutere, col club di Aurelio De Laurentiis che appare sempre più intenzionato a dare seguito alle indicazioni dell'ASL 1 di Napoli sulla necessità di rimanere in isolamento fiduciario dopo le positività al coronavirus di Zielinski ed Elmas e non partire per Torino per disputare la partita di stasera. Una scelta che ha scatenato la reazione della Juve, che con un comunicato ufficiale ha manifestato l'intenzione di presentarsi regolarmente allo Stadium, a cui ha fatto seguito la presa di posizione della Lega Serie A, per cui esistono i presupposti - da protocollo - per lo svolgimento del match.

    LE ACCUSE - E, secondo quanto ricostruiscono Il Corriere della Sera e La Repubblica, sono proprio la società bianconera e la Lega a far trapelare il sospetto che da parte del Napoli siano arrivate forti e indebite pressioni all'autorità sanitaria cittadina - che risponde ai vertici della Regione Campania presieduta dal governatore Vincenzo De Luca, appena rieletto e apertamente sostenuto da De Laurentiis - per creare le condizioni per non scendere in campo questa sera. Accuse rispedite al mittente dalla portavoce dell'Asl 1 di Napoli, che sottolinea la priorità data alla tutela della salute dopo il caso del focolaio nel Genoa.

    LA DIFESA DEL NAPOLI - Il Napoli, per bocca del suo legale Matteo Grassani - che ha parlato a La Gazzetta dello Sport -  fa sapere che "ci sono più comunicazioni di Asl e Regione Campania in una stessa direzione, ovvero quella di impedire ai giocatori in contatto stretto con i positivi di abbandonare i propri domicili, e c’è il divieto di uscire dai confini italiani per i nazionali. Questi documenti tagliano la testa al toro rispetto a ciò che è il rapporto tra ordinamento sportivo e norme dello Stato. In tempo reale abbiamo informato Giudice sportivo di A, Lega, Figc e Juventus che la squadra non poteva partire per Torino, a meno che si volessero commettere reati penalmente rilevanti giocando la partita"

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