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I segreti del gol di Lautaro e il perché l'Inter non vince per caso. Marotta e Conte lo sapevano...
I NUMERI - Ci sono tre statistiche di squadra, in particolare, nelle quali l'Inter è nettamente prima: la media dei km percorsi (quella della squadra di Conte è di 113 a partita, la più alta del campionato), il numero dei cross (165 quelli utili per l'Inter, la Lazio che è seconda in questa graduatoria è a quota 132, il Milan a 117 e la Juventus a 114) e il numero dei gol realizzati di testa (13 per la capolista, la Juve seconda è a quota 9, il Milan a 7). Nel gol di Lautaro questi elementi ci sono tutti e tre: la rete è arrivata all'85', dopo che i nerazzurri avevano sfinito i granata sul piano fisico e con un possesso palla del 63%, su un bel cross (di Alexis Sanchez) e di testa, con la stupenda girata 'alla Crespo' di Lautaro.
LE SCELTE - Insomma, un gol che può essere considerato come un simbolo di questa Inter, del suo modo di giocare e del suo strapotere fisico sul resto della Serie A, strapotere impersonificato alla perfezione da Romelu Lukaku, ma non solo. Il modo di giocare e di imporsi della squadra di Conte è figlio delle scelte di mercato del club, improntate alla ricerca e al mantenimento di giocatori con un tipo di caratteristiche ben definito (pensiamo ad Hakimi, in particolare), e ci mostra un disegno preciso, un progetto di squadra e di giocatori studiato e applicato. E questo è il principale merito dell'Inter costruita da Marotta, Ausilio e Conte. Una squadra che non vince per caso.