
I reduci dal Qatar: Leao vendetta, Danilo serio, Giroud e Lukaku caduti in un loop

LEAO (Milan) 7,5: il ct Fernando Santos lo voleva brutto anatroccolo nel Portogallo dei Bernardo Silva e dei Joao Felix. Ma le prestazioni che Rafa offriva salendo dalla panchina raccontavano di un’ingiustizia clamorosa. Eccola ritrovata a Salerno, la verità. Una verità devastante.
KIM (Napoli) 7: forse perché nella difesa della Corea del Sud si chiamavano tutti Kim, il centrale di Spalletti in Qatar era sparito nell’anonimato. A San Siro è riapparso magicamente e ha mostrato di nuovo tutto il suo valore, oscurando Lukaku.

OCHOA (Salernitana) 7: dato che fino a ieri l’altro era considerato da alcuni “il portiere più forte del mondo ogni quattro anni”, forse è arrivato il momento di modificare la formula. Appena atterrato in Serie A, questa leggenda dei Mondiali ha fatto i miracoli contro il Milan. Può diventare un fattore salvezza per la Salernitana.


DANILO (Juventus) 6,5: Mondiale serio, uno dei pochi brasiliani a non aver deluso nella grande delusione dell’uscita ai quarti. Si ripresenta a Cremona con la stessa serietà. Per Allegri è la garanzia di un 6,5 in difesa.

PASALIC (Atalanta) 6,5: schierato sempre fuori ruolo nel 4-3-3 di Dalic con la Croazia, ritorna dal Gasp e segna subito un gol importante. Gli basta una mezzoretta nella ripresa, salendo al posto di Ederson.

GIROUD (Milan) 5,5: nervoso e sprecone. Si fa pure ammonire. Le scorie di quella sostituzione famosa, con tanto di bottiglietta scagliata a terra, vanno smaltite al più presto. È una ferita all’orgoglio da non sottovalutare.

KIWIOR (Spezia) 5,5: in Qatar si era perso Giroud e aveva lanciato in porta Lautaro con un retropassaggio incommentabile; solo per citarne due. Contro l’Atalanta tiene Duvan, ma quando entra Hojlund non ci capisce più niente. Responsabilità in entrambi i gol subiti nel finale.

MAEHLE (Atalanta) 5: media del 5,7 nelle tre partite del girone ai Mondiali, al rientro in Italia non brilla, anzi. Sapidità ai minimi storici.

LUKAKU (Inter) 5: se Giroud deve curare una ferita all’orgoglio, Big Rom deve lavare una grossa macchia. Adesso non può più sbagliare un gol che tutti ripensano subito a quel Croazia-Belgio, a prescindere dalla prestazione. È già successo in Inter-Napoli: di tutto il lavoro fatto, resta negli occhi quel pallone sparato sopra la traversa a tu per tu con Meret.

MILINKOVIC (Lazio) 5: media del 5,8 in Qatar, fuori ai gironi. E se in novembre, contro la Juve (prestazione da 5), pensava probabilmente ai Mondiali, ora a che pensa? Cosa significa quest’altro 5 contro il Lecce?