I pupilli di Raiola e Berlusconi: Donnarumma e Locatelli, è Ital-Milan
PERSONALITA' DA LEADER, LO MANDA RAIOLA - Uno dei giocatori ad aver più convinto gli esperti è indubbiamente Gianluigi Donnarumma, baby fenomeno tra i pali classe '99. Il portiere ha messo in mostra reattività e un ottimo stile nelle parate, realizzando diversi interventi decisivi contro l'Inghilterra ed esibendo grande sicurezza nelle uscite in presa alta: incolpevole sul gol di Edwards, strepitoso su Holland e Ugbo nel finale; meno impegnativo il match contro l'Irlanda, che ha creato poche occasioni degne di nota. Oltre all'efficacia, a impressionare è la sua personalità: non traggano in inganno i suoi 16 anni, Donnarumma comanda già i movimenti della difesa e la sua sola presenza dà tranquillità ai compagni. Perfetto poi per il gioco imposto sia da Brocchi nel Milan che da Tedino nell'Italia: Gianluigi si prende responsabilità anche col pallone tra i piedi e partecipa attivamente alla costruzione della manovra da dietro. Non stupisce che per lui si sia mosso Mino Raiola in persona, che lo ha preso sotto la propria procura e lo ha blindato al Milan nonostante già diversi club europei si stiano interessando a lui. Donnarumma è già pronto per l'Under19 e ha il phisique du role per fare il terzo portiere della prima squadra rossonera. (160' in due partite)
INTELLIGENZA TATTICA - Un altro giovane Diavolo che si è disimpegnato egregiamente nelle due partite è Andres Llamas Acuna, jolly difensivo classe '98 e capitano degli Azzurrini. Nonostante non abbia la stazza di altri colleghi, compensa il tutto con un'intelligenza tattica rara che gli permette di comporre con il nerazzurro Mattioli una coppia centrale formidabile. In sofferenza contro l'Inghilterra, complice con tutto il reparto sul fortunoso gol di Edwards, ha comunque messo in mostra le sue qualità principali: grande senso della posizione, che gli consente di lottare anche contro attaccanti più fisici di lui, e passo decisamente più rapido degli avversari. Molto bene anche in fase di impostazione: sia contro l'Inghilterra che contro l'Irlanda è uscito in maniera brillante palla al piede in diverse occasioni per impostare l'azione da dietro. Tecnica e gamba, non è un caso che nel Milan venga utilizzato prettamente come terzino sinistro, per sfruttare la sua spinta e la sua potenza nella conclusione dalla distanza: proprio questo sembra il ruolo più adatto a lui, da centrale alla lunga potrebbe pagare la disparità di mezzi fisici contro centravanti di peso. (160' in due partite)
TALENTO PURO, SPONSOR UNICO - Il gioiello più atteso tuttavia era Manuel Locatelli, classe '98: visione di gioco a 360°, atletismo invidiabile e piedi delicati, è il futuro del centrocampo rossonero. Le sue qualità però non sono esplose in tutta la loro grandezza in questi due match con l'Under 17, complice anche la disposizione tattica voluta da Tedino: 4-4-2 in linea, con Locatelli centrale di centrocampo. Con due esterni offensivi come Melegoni ed Eleuteri, l'Italia ha sofferto le iniziative sulle fasce dell'Inghilterra, costingendo Manuel e il compagno di reparto a una partita di contenitmento, con una posizione molto arretrata e lontana dall'area avversaria. Il fantasista del Milan dunque si è limitato al 'compitino', mettendosi più in mostra contro l'Irlanda: cambi di gioco e qualche inserimento in più, ma con questo modulo è difficile staccarsi in avanti. Decisamente più a suo agio in un centrocampo a tre: con gli Allievi Nazionali e la Primavera del Milan Locatelli gioca prevalentemente come regista basso davanti alla difesa, ma all'occorrenza si disimpegna ottimamente anche come mezzala o trequartista puro. Il Diavolo punta tanto su di lui, in particolare il patron rossonero Silvio Berlusconi è stato stregato dopo aver visto alcune sue giocate in allenamento e in partita: l'anno prossimo sarà promosso in Primavera, dove ritroverà Brocchi che lo ha già allenato negli Allievi I/II Divisione. Talento straordinario, fisico importante e uno sponsor d'eccezione: Locatelli è la gemma più ricercata dell'Ital-Milan. (160' in due partite)
E' UN DURO LAVORO - Quando di fianco a te gioca uno dei centrocampisti più quotati dell'intera competizione non è facile brillare, ma Mattia El Hilali ha disputato due gare da leone: classe '98, è il comprimario che ogni regista vorrebbe avere. La cerniera con Locatelli tiene in fase difensiva grazie soprattuttto al sacrificio dell'italo-marocchino, sempre nella posizione giusta e asfissiante nel pressing sugli avversari. Intelligente anche in fase di possesso, gioca a due tocchi e tende a delegare l'impostazione a compagni più qualitativi. Nel complesso due buone gare contro Inghilterra e Irlanda, è essenziale per l'Italia di Tedino avere un motore come El Hilali in mezzo al campo. Il suo senso tattico gli consente di giocare in tutti i ruoli del centrocampo ma non solo: nel Milan infatti viene impiegato all'occorrenza anche come centrale difensivo. (160' in due partite)
MENTALITA' DA TOP PLAYER - In attacco infine la punta di diamante è Patrick Cutrone, bomber di razza del Milan e della Nazionale. Partita di sofferenza contro l'Inghilterra, con il centravanti classe '98 che ha corso tanto mal supportato dagli altri Azzurrini: in particolare non è stato eccezionale il feeling con l'atalantino Mazzocchi, suo compagno di reparto. Le occasioni più pericolose contro gli inglesi hanno comunque la firma di Cutrone: prima entra bene in area ma non trova il tempo per la battuta a rete, nei minuti di recupero poi sfiora un eurogol con una conclusione al volo che sibila a lato del palo. Tutta un'altra storia contro l'Irlanda, dove ha giocato al fianco di Scamacca: sempre nel vivo dell'azione, Patrick propizia l'1-0 di Lo Faso con un pregevole assist di tacco in area e lotta fino al momento della sostituzione. L'atteggiamento di Cutrone in campo è lodevole: continuamente in movimento, corre su ogni pallone, si sacrifica in copertura e questo a volte gli fa perdere lucidità. I numeri con il Milan però sono impressionanti: 29 reti divisi in tutte le categorie, non è un caso che Brocchi lo sfrutti con continuità in Primavera. Tecnicamente validissimo, fisicamente alla pari con gli avversari, è un perfezionista: trasmette grande carica ai compagni e anche in allenamento come in partita fa dell'intensità il cardine del proprio credo calcistico. Oltre al giocatore c'è l'uomo e Cutrone ha dimostrato di avere non solo le doti tecniche ma soprattutto la mentalità giusta per diventare un top player. (157' in due partite)
Federico Albrizio
@Albri_Fede90