Roma e Inter: basta giocare in pigiama!
Solo per la maglia. Fra poco ai tifosi irriducibili e scontenti non rimarrà da dire nemmeno questo. La muta esibita ieri sera dalla Roma all'Artemio Franchi, nella gara contro la Fiorentina, manda un messaggio inequivoco: l'ultimo baluardo d'identità calcistica è sotto attacco. Messo addirittura in ridicolo. Ancora poco tempo e verrà abbattuto pure quello. Le bandiere sono state sostituite dai banner, e i colori sociali da quelli primari. Quelli che basta mescolarli un po' e stare a vedere cosa viene fuori.
A occhio, deve essere stato questo il metodo scelto per disegnare la muta romanista di ieri sera. E in linea di principio l'idea non sarebbe malvagia, Perché tenta di mantenere nella muta di riserva le tracce dei colori "titolari", anziché andare a cercare combinazioni cromatiche diverse. Ma come al solito la differenza sta nel risultato.
E il risultato è stato da manicomio calcistico. Un completo che sembra un pigiamino da colonia estiva, con l'assenza dello sponsor sulla maglia a rafforzare l'impressione. Ma mica crederanno che stanno scendendo in campo di nuovo per il riscaldamento? La muta che voleva essere simil-giallorosa non era gialla né rossa. Non era nemmeno "simil". Se proprio si dovesse dare un nome a quel colore, bisognerebbe battezzarlo "Cinquanta Sfumature di Arancio". E i tifosi romanisti scontenti potranno mai dire d'essere lì a tifare solo per "quella" maglia?
Va detto che il club giallorosso (sì, insomma...) non è il solo a avere intrapreso la strada del dadaismo cromatico. Appena tre giorni prima si era vista l'Inter esibire in Europa League una muta color Lime dei Caraibi. E in generale la gamma delle seconde e terze maglie sta diventando uno sfogatoio per velleità creative altrove bandite. Giusto per rimanere all'avversaria della Roma di ieri, la Fiorentina, nella gara di giovedì a Salonicco contro il Paok ha sfoggiato un completo tutto rosso la cui maglia ha fatto saltare su i tifosi viola per una strana rassomiglianza. "Sembra la maglia del Piacenza" ha commentato qualcuno via social network.
Nulla, comunque, se paragonato al trompe-l'œil di ieri sera. Che magari è stato il vero motivo del primo tempo balbettante della squadra viola. Un po' perché trovarsi di fronte una maglia come quella è una distrazione costante, da richiedere tutto il primo tempo per abituare la vista. E un po' perché come si può giocare seriamente a pallone contro una squadra che indossa una divisa color Cinquanta Sfumature di Arancio? È un sabotaggio della concentrazione altrui, il gioco da illusionista che con una mano ti cattura l'attenzione e con l'altra ti sfila il portafogli.
È una questione di regole d'ingaggio, ne va della regolarità del campionato. Perché c'è chi entra in campo per giocare 90 minuti di calcio e invece ne deve spendere almeno una ventina per capire se per caso non sia finito dentro EA Sports. Sleale.
@pippoevai