I nodi del nuovo stadio romanista
Dal Comune non arriverà un centesimo: non è solo una promessa ma una certezza. 'È una sfida per Roma, per i tifosi e per la città. Alcuni interventi importanti sulla viabilità – ha detto il presidente del IX Municipio, Andrea Santoro, ai microfoni di Centro Suono Sport – risolverebbero tanti problemi della zona di Tor di Valle. Se il progetto diventasse sostenibile anche per i cittadini residenti sarebbe il massimo. Il depuratore dell’Acea (difficile spostarlo, potrebbe essere interrato, ndr) è un intervento da fare. Il nostro Municipio ha subìto una grande espansione, ma non sono state mai fatte opere di infrastrutture riguardanti la mobilità. Ora spero che alcune beghe politiche non fermino tutto'.
e non ci saranno le adeguate infrastrutture, non ci sarà nemmeno lo stadio, perciò è nell’interesse comune far sì che tutto vada per il meglio. Lo stadio si affaccerà sul fiume e in molti hanno manifestato la loro preoccupazione perché Tor di Valle sarebbe un’area ad alto rischio idrologico, ma nella conferenza stampa di presentazione è arrivata una rassicurazione: 'Sarà un’area rialzata'. Le alluvioni che hanno colpito la città ultimamente fanno temere l’esondazione del Tevere, per via degli argini poco sicuri ma sono stati svolti dei sopralluoghi anche prima dell’acquisto del terreno e i professionisti hanno dichiarato l’area sicura. Poi c’è anche il nodo relativo ai trasporti: servirà un prolungamento della Metro B fino a Muratella, il potenziamento della ferrovia Roma-Lido, una possibile uscita dalla Roma-Fiumicino e un ponte sul Tevere. Opere grandi portano grandi interrogativi.