I gol di Lewa, la dinastia Pedri-Gavi e Xavi alla Allegri: Barcellona, il 27esimo titolo è diverso. E Messi e Kessie...
I NUMERI DI UN TITOLO 'DIVERSO - Serviva il successo nel derby contro l'Espanyol all'RCDE Stadium di Cornella de Llobregat, tre punti netti sono arrivati dopo il 4-2 in trasferta: il duplice piacere di centrare la vittoria del titolo in una stracittadina e di condannare quasi definitivamente i vicini "fedeli alla Corona" alla retrocessione in Segunda. Irraggiungibili ora i catalani, a +14 sul Real Madrid a quattro giornate dalla fine del campionato, con Jordi Alba e compagni che centrano il titolo di Campione di Spagna, esemplificato dai numeri: 27 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte, con il secondo attacco del torneo ma indubbiamente la miglior difesa della Liga, con la miseria di appena 11 reti subite, di cui 4 dai Blancos. Un unicum nella storia del Barcellona, che ha sempre forgiato i propri successi sulla fase offensiva e lo spettacolo, più che su una coriacea difesa: Xavi ha saputo rinunciare ad alcune peculiarità della consuetudine blaugrana, impostando comunque il suo 4-3-3 su un gioco propositivo che però ha saputo modificare in modo da consentire sempre una certa copertura alla propria retroguardia. Qualche pecca invece nella comunicazione, come testimoniato dalle proteste nei confronti degli arbitri in Europa e dalle eccessive proteste per alcune situazioni di gioco in Spagna, vedi le partite nel corso del pomeriggio.
XAVI ALLA ALLEGRI, LEWA E LA DINASTIA BLAUGRANA - Uno Xavi alla Allegri, che ha beneficiato delle 21 reti di Robert Lewandowski, pezzo pregiato del mercato che ha confermato i numeri di Monaco, laureandosi provvisoriamente capocannoniere nonostante qualche pausa nel corso dell'anno, ma anche della corsa, degli assist e dei gol di Raphihna, Dembelé, Ansu Fati e Ferran Torres. Discorso a parte per la "dinastia" Pedri-Gavi, rispettivamente classe 2002 e 2004, i virgulti della Masia presente e futuro del club culé, degni successori dei capitani di mille battaglie Jordi Alba, Sergio Busquets e Sergi Roberto, i simboli del legame tra le due generazioni e ormai al passo d'addio, ma solo se risolveranno le contese legate ai loro rinnovi, al momento non semplici.
I PROTAGONISTI NASCOSTI E GLI UOMINI MERCATO: KESSIE E... - Anche se forse i veri artefici di questo trionfo sono gli uomini più nascosti, coloro che hanno blindato la porta del sempre decisivo ter Stegen: Christensen, Kounde, Marcos Alonso e Araujo in difesa, Frenkie de Jong e l'ex Milan Kessie a centrocampo. L'ivoriano, al secondo titolo di fila dopo quello in rossonero, è in odore di addio durante il mercato estivo e potrebbe tornare in Serie A, magari proprio a Milano, sponda nerazzurra, così come il terzino Alejandro Balde, in scadenza di contratto e uomo nuovo della retroguardia blaugrana, in gol anche stasera.
IL RITORNO DA BIG IN EUROPA E IL RITORNO DI MESSI - La domanda che si faranno tutti i tifosi del Barcellona, dopo la sbornia per i festeggiamenti, è questa: "Ma ora?". Per un club abituato ad elargire dettami di calcio e vincere trofei soprattutto in Europa, un titolo di campione di Spagna non può bastare: serve ridare alla squadra quella mentalità internazionale che ha guidato proprio Xavi e i suoi compagni a diventare un esempio mondiale. Il modo più veloce? Riportare a casa Lionel Messi, separato in casa a Parigi e desideroso di tornare a casa per riunire i fili del tempo, assieme all'ex compagno e con nuovi alfieri. Ma questa è un'altra storia, e occhio anche al caso Negreira...
@AleDigio89