REINA (Lazio) 5: sta prendendo un po’ troppi gol ultimamente. Fantallenatori disperati.

PATRIC (Lazio) 4,5: il problema Insigne è per lui bello grosso. Prova a fare il duro senza senso. Anche Mertens lo manda al bar in occasione del raddoppio.

LUIZ FELIPE (Lazio) 4,5: tolto Hysaj, è pur sempre il meno disastroso della linea a quattro di Sarri. Ma non arriva al 5, e questo la dice lunga.

ROMAGNOLI (Milan) 5: prima dà una musata a terra sulla finta di Berardi, poi stende Defrel da ultimo uomo beccandosi il rosso. A poco vale il gol dell’uno a zero se Tomori manca così tanto.

ACERBI (Lazio) 4,5: sempre in ritardo sui movimenti incontro di Mertens, viene tagliato fuori sistematicamente.

A. Sandro (Juventus) 5: tra lui e Bonucci non si capisce chi sia messo peggio nella transizione fulminea della Dea. Pellegrini con la Lazio aveva fatto molto meglio. Il brasiliano sembra giocare senza una ruota.

NANDEZ (Cagliari) 4,5: si dimentica Bonazzoli al novantesimo. E lo psicodramma del Cagliari di Mazzarri non ha fine.

KESSIE (Milan) 4,5: incredibile ma vero fa più danni di Bakayoko. È l’ivoriano a perdere il pallone del 3 a 1.

FELIPE ANDERSON (Lazio) 5: sembra il bambino che fa arrabbiare il genitore a bordo campo perché non si impegna. Si lascia ‘giocare’ passivamente dagli avversari.

MORATA (Juventus) 4: a questo punto una chance a Kaio Jorge dal primo minuto. Un allenatore diverso l’avrebbe già provata. Invece niente: fiducia a oltranza. Lui ricambia mandando in porta gli avversari.

CHIESA (Juventus) 5: se Federico fallisce anche le poche ripartenze su cui punta tutto il suo allenatore, la Juve è fritta. O finita?

SARRI (Lazio) 4: si gioca la panchina di legno della 14esima giornata con Allegri, che d’altra parte è sempre più in testa alla media-voto flop. La spunta comunque il Comandante, perché Spalletti gli rifila una lezione senza precedenti.