SEPE (Salernitana) 6: in una giornata senza papere, lui prova ad andare a farfalle. Fortunato in occasione del rigore tolto al Cagliari, l’aveva combinata grossa. Da non imitare anche sul colpo di testa di Altare, forse parabile. 

DE SCIGLIO (Juventus) 5: in un finale di partita degno di un film di Kubrick, recita la parte del bipolare: prima si addormenta sul filtrante di Amiri, poi sega le gambe a Yeboah da dietro, causando il calcio di rigore. 

CASALE (Verona) 5: c’è troppo Leao dalla sua parte, e Faraoni deve badare a Theo Hernandez. Lasciato lì.

LOVATO (Cagliari) 5: scontro salvezza, trasferta attesissima, e lui butta giù Kastanos in area.

CECCHERINI (Verona) 5: in difficoltà a interpretare la posizione di Saelemaekers e gli inserimenti di Tonali. In teoria il centrocampista rossonero sarebbe di Ilic, ma è lui a ‘non tenerlo’ sul primo assist di Leao. 

A. SANDRO (Juventus) 5,5: com’è spento il brasiliano. Non si capisce più che carta sia. Entra per Cuadrado nella ripresa, e non è nemmeno tra i più colpevoli.

COULIBALY L. (Salernitana) 5: mancanze veniali durante la partita, ma perdersi Altare proprio all’ultimo corner è peccato mortale.

POBEGA (Torino) 5: gli sembra fin troppo facile saltare Fabian, così la perde e lo spagnolo va a segnare il gol vittoria.

KEAN (Juventus) 4,5: un gol sbagliato che da solo vale il prezzo del biglietto. Per i tifosi del Genoa.

VLAHOVIC (Juventus) 5: di nuovo a secco, di nuovo maluccio, ed è subito psicodramma. Sostituito ancora (per troppa frenesia?), piange lacrime viola in panchina. Nel girone di andata si divertiva spensierato. 

INSIGNE (Napoli) 4,5: è generoso sì, ma sbaglia cose importanti. Ad esempio un rigore sullo zero a zero.

ALLEGRI (Juventus) 5: sono volate troppe giacche quest’anno. Senza una vittoria in finale contro l’Inter, verrà messo in discussione. Forse.