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I figli di Mihajlovic: 'Doveva fare un viaggio, aveva chiamato Conte e Guardiola. Esonero? Nessuno sapeva'
"Ci aspetta una notte speciale all'Olimpico, vivremo tante emozioni, tutto lo stadio sarà per papà, laziali e bolognesi nel ricordo di Sinisa. Insieme a tutto questo c'è anche il dolore di non averlo più con noi ed è difficile abituarsi. Noi amiamo tutte e due le squadre, ma la Lazio ha qualcosa in più. Speriamo che a Bologna non si arrabbino perché la città rimarrà per sempre nel nostro cuore. Siamo cresciuti con i valori di un padre fantastico e vogliamo riproporre ciò che ci ha insegnato: lealtà e rispetto prima di tutto. Ricordo il giorno precedente all'ultimo ricovero, papà era felice, chiamava tutti gli amici. In particolare fece una chiamata a Conte e Guardiola, aveva in programma di fare un viaggio di aggiornamento professionale. Non sappiamo se era una cosa per farsi coraggio o una specie di canto del cigno. Diciamo che nell'ultimo mese sapevamo che le cose si erano messe male. Il primo trapianto era andato bene, il secondo meno perché dopo una settimana i valori erano già anomali. Amava talmente tanto il Bologna che a Verona si presentò in campo senza forze e nessuno a parte lui ci sarebbe riuscito. Lo aveva promesso a tutti, società e giocatori e ci riuscì. Non sappiamo come ma ci riuscì. Esonero? Fu una scelta tecnica, nessuno nel club sapeva che papà sarebbe peggiorato esattamente come non lo sapevamo noi. Bologna ha fatto tantissimo per lui e papà ha contraccambiato con una forza immensa".