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    I due errori di Spalletti: precampionato rinnegato e sottovalutato il Mondiale

    I due errori di Spalletti: precampionato rinnegato e sottovalutato il Mondiale

    • Emanuele Tramacere
    L'Inter non ha Cristiano Ronaldo nè un fenomeno tale da costringere il proprio allenatore a schierarlo sempre e comunque, a prescindere dalla condizione fisico/tecnica in cui è. L'Inter ha una rosa ampia e virtualmente completa, anche se qualche difetto di costruzione è emerso nelle prime due giornate di campionato in cui, soprattutto a centrocampo, è mancato un leader tecnico o un regista capace di congelare la palla nei momenti di difficoltà o farla girare più in fretta in caso di necessità. L'Inter di oggi è ancora un cantiere aperto e tante colpe, anche se non le uniche, di questo inizio di stagione zoppicante sono da ricercare in due macroscopici errori commessi da Luciano Spalletti.

    SOTTOVALUTARE IL MONDIALE - Il primo è legato soprattutto all'effetto Mondiale che in un reparto così "delicato" come il centrocampo sta incidendo e non poco nell'altalenante rendimento dei nerazzurri. Vecino e Brozovic sono sì giocatori su cui contare durante l'anno e a cui affidare le chiavi del centrocampo in alternanza con Nainggolan, ma sono rientrati a Milano in condizioni tutt'altro che eccelse dalla spedizione di Russia con le rispettive nazionali. Avrebbero bisogno di rifiatare eppure Spalletti continua a puntarci trovandosi puntualmente a metà del secondo tempo con un centrocampo statico e a corto di energie. Un errore che, con il rientro di Nainggolan sarà sicuramente evitato ma che, inevitabilmente, porterà a una nuova e importante svolta tattica. 

    HA RINNEGATO IL PRECAMPIONATO - Sì perchè l'errore più grande di Spalletti è sicuramente stato mal sfruttare o meglio rinnegare gran parte del lavoro svolto nel precampionato. L'Inter soltanto qualche volta si è messa in campo nel corso dell'estate con un modulo fluido e che ha portato a una difesa a 3 e un tridente offensivo come quello visto contro il Torino (nonostante la disponibilità di Skriniar, de Vrij e D'ambrosio). Ma c'è di più perchè dopo un mese di lavoro con Asamoah e Gagliardini titolari a centrocampo e il tandem offensivo Lautaro-Icardi sempre positivo, Spalletti ha scelto prima di mettere l'ex-Racing in sofferenza contro il Sassuolo (grazie a un centrocampo inesistente e le difficoltà dell'asse Dalbert-Miranda) e poi in panchina per 89 minuti contro il Torino. Più di un mese di lavoro rinnegato e messo alle spalle in favore di giocatori sì più importanti almeno sulla carta, ma non pronti e indietro di forma. Sarà un caso che Allegri abbia scelto di promuovere, almeno per ora, quel Bernardeschi che ha lavorato con lui tutta l'estate? Spalletti ci pensi, il tempo per svoltare (o fare un passo indietro) in vista di Bologna è ancora ampio.

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