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I dubbi del Governo sulla ripresa della Serie A: una norma nel Decreto in aiuto della Figc in caso di stop
Un passo alla volta, per provare a ipotizzare la ripartenza del calcio professionistico anche in Italia, sul solco della strada tracciata dalla Germania. Il sostanziale via libera espresso dal Comitato tecnico-scientifico sulla ripresa degli allenamenti collettivi a partire dal 18 maggio non nasconde tuttavia la presenza di una serie di rigidi paletti che sollevano parecchi dubbi sul nuovo inizio del campionato a giugno. L'obbligatorietà della quarantena per tutti i membri della squadra, staff e personale in caso di positività di una sola persona è una spada di Damocle enorme sulla speranza di terminare regolarmente la stagione.
ARTICOLO 211 - Le indicazioni del Cts sono state recepite in maniera totale dal Governo, rappresentato dal Ministro della Salute Speranza e da quello dello Sport Spadafora, con l'ultima parola che spetterà ovviamente al premier Conte. Ma che l'esecutivo abbia già messo in preventivo uno stop definitivo lo si evince dalla presenza, nella bozza di oltre 450 pagine del Decreto Rilancio vicino alla pubblicazione, di un articolo specifico - il 211 - che affronta la questione della conclusione dei campionati in corso e delle norme per la stagione 2020/2021. Come evidenziato da Repubblica, in particolare si fa riferimento a un provvedimento che avrà i suoi effetti nel caso in cui le società decidessero di fare ricorso in caso di conclusione dell'attuale stagione, con relativi verdetti.
ASSIST ALLA FIGC - L'idea è quella di centralizzare tutti i ricorsi presso il Collegio di garanzia dello Sport del Coni, eliminando i tradizionali due gradi di giudizio federali. Una norma che verrebbe in soccorso della Federcalcio che, nell'eventualità di una decisione governativa di bloccare in maniera definitiva l'attività, non dovrebbe affrontare l'organizzazione dell'annata successiva col peso di strascichi sul piano della giustizia sportiva.
ARTICOLO 211 - Le indicazioni del Cts sono state recepite in maniera totale dal Governo, rappresentato dal Ministro della Salute Speranza e da quello dello Sport Spadafora, con l'ultima parola che spetterà ovviamente al premier Conte. Ma che l'esecutivo abbia già messo in preventivo uno stop definitivo lo si evince dalla presenza, nella bozza di oltre 450 pagine del Decreto Rilancio vicino alla pubblicazione, di un articolo specifico - il 211 - che affronta la questione della conclusione dei campionati in corso e delle norme per la stagione 2020/2021. Come evidenziato da Repubblica, in particolare si fa riferimento a un provvedimento che avrà i suoi effetti nel caso in cui le società decidessero di fare ricorso in caso di conclusione dell'attuale stagione, con relativi verdetti.
ASSIST ALLA FIGC - L'idea è quella di centralizzare tutti i ricorsi presso il Collegio di garanzia dello Sport del Coni, eliminando i tradizionali due gradi di giudizio federali. Una norma che verrebbe in soccorso della Federcalcio che, nell'eventualità di una decisione governativa di bloccare in maniera definitiva l'attività, non dovrebbe affrontare l'organizzazione dell'annata successiva col peso di strascichi sul piano della giustizia sportiva.