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I dolori del giovane 'viola' Gerson: i retroscena, la salute del padre e il blitz
Gli hanno imputato diversi capi d'accusa: discontinuità, esagerato valore del trasferimento, comportamenti sbagliati e una maturità calcistica ancora da sviluppare. Gerson è una scheggia impazzita alla ricerca della propria dimensione. O della dimensione che, per la sua carriera, potrebbe essere l'unica in grado di gestirlo. L'ultimo canovaccio si è spostato a Firenze, dove il brasiliano è approdato in prestito secco - senza diritto di riscatto - dalla Roma. Monchi e Corvino hanno unito le proprie necessità, da qui è nato l'affare.
RIFIUTI - Una storia composta da alzate di testa, cambi di programma e rifiuti. Perché a soli ventuno anni il suo curriculum è occupato più dall'instabilità delle scelte che dalle giocate. Acquistato dalla società giallorossa nel 2016 dal Fluminense, previo pagamento di sedici milioni di euro, rifiuta il prestito al Frosinone, rimanendo in Brasile a causa degli slot per gli extracomunitari. Arrivato finalmente nella Capitale, a gennaio rifiuta un trasferimento da diciotto milioni al Lilla, per poi veder sfumare altri trasferimenti fino a quelli di quest'anno.
ALTRO COLPO DI SCENA - Ma non è finita qui. Anzi. Perché in meno di una settimana, la sua storia in maglia viola si è rivelata maggiormente pregna di eventi rispetto a tantissime altre. Giunto in ritiro a Moena poche ore dopo la sentenza del TAS - insieme all'altro acquisto Norgaard - aveva già fatto discutere, indirettamente, a causa della formula del trasferimento, non congeniale per i tifosi gigliati. E, all'inizio di questa settimana, durante i due giorni liberi concessi da Pioli, tutto taceva. Mercoledì, pochi minuti prima dell'apertura, la sua conferenza di presentazione viene rimandata.
VITA - Motivo ufficiale: permesso per motivi familiari. Nelle ore successive, però, si inizia a vociferare. Gerson sarebbe tornato a Roma per chiedere di tornare a Monchi a causa della mancata Europa League dei toscani. Il dirigente spagnolo, dal canto suo, lo avrebbe rispedito al mittente. La presentazione, rimandata di un giorno, dovrebbe svelare il mistero. "Scusate, sono contento di essere qui", spiega il calciatore. Che, secondo quanto trapelato, non sarebbe rimasto deluso dall'assenza dalle coppe europee, bensì avrebbe desiderato rimanere vicino al padre, in precarie condizioni di salute. "Ho fatto avanti e indietro dal Brasile più di una volta in trenta giorni, ho accusato lo sforzo - ha raccontato Marçao a La Nazione - e ha voluto constatare di persona. Ora è pronto per Firenze".
SLANCIO - Un contorno che rende ancora più difficile questa tappa di Gerson. La Roma ci ha investito molto, adesso spera nella sua valorizzazione. Ironia della sorte, nella scorsa stagione il giocatore segnò le uniche due reti al 'Franchi'. Un buon auspicio, si augurano tutti, mentre Pioli ragiona in quale posizione schierarlo: esterno o mezzala? Intanto la controversa carriera del classe '97 continua, in attesa di ulteriori sviluppi. Speriamo all'interno del rettangolo di gioco.
RIFIUTI - Una storia composta da alzate di testa, cambi di programma e rifiuti. Perché a soli ventuno anni il suo curriculum è occupato più dall'instabilità delle scelte che dalle giocate. Acquistato dalla società giallorossa nel 2016 dal Fluminense, previo pagamento di sedici milioni di euro, rifiuta il prestito al Frosinone, rimanendo in Brasile a causa degli slot per gli extracomunitari. Arrivato finalmente nella Capitale, a gennaio rifiuta un trasferimento da diciotto milioni al Lilla, per poi veder sfumare altri trasferimenti fino a quelli di quest'anno.
ALTRO COLPO DI SCENA - Ma non è finita qui. Anzi. Perché in meno di una settimana, la sua storia in maglia viola si è rivelata maggiormente pregna di eventi rispetto a tantissime altre. Giunto in ritiro a Moena poche ore dopo la sentenza del TAS - insieme all'altro acquisto Norgaard - aveva già fatto discutere, indirettamente, a causa della formula del trasferimento, non congeniale per i tifosi gigliati. E, all'inizio di questa settimana, durante i due giorni liberi concessi da Pioli, tutto taceva. Mercoledì, pochi minuti prima dell'apertura, la sua conferenza di presentazione viene rimandata.
VITA - Motivo ufficiale: permesso per motivi familiari. Nelle ore successive, però, si inizia a vociferare. Gerson sarebbe tornato a Roma per chiedere di tornare a Monchi a causa della mancata Europa League dei toscani. Il dirigente spagnolo, dal canto suo, lo avrebbe rispedito al mittente. La presentazione, rimandata di un giorno, dovrebbe svelare il mistero. "Scusate, sono contento di essere qui", spiega il calciatore. Che, secondo quanto trapelato, non sarebbe rimasto deluso dall'assenza dalle coppe europee, bensì avrebbe desiderato rimanere vicino al padre, in precarie condizioni di salute. "Ho fatto avanti e indietro dal Brasile più di una volta in trenta giorni, ho accusato lo sforzo - ha raccontato Marçao a La Nazione - e ha voluto constatare di persona. Ora è pronto per Firenze".
SLANCIO - Un contorno che rende ancora più difficile questa tappa di Gerson. La Roma ci ha investito molto, adesso spera nella sua valorizzazione. Ironia della sorte, nella scorsa stagione il giocatore segnò le uniche due reti al 'Franchi'. Un buon auspicio, si augurano tutti, mentre Pioli ragiona in quale posizione schierarlo: esterno o mezzala? Intanto la controversa carriera del classe '97 continua, in attesa di ulteriori sviluppi. Speriamo all'interno del rettangolo di gioco.