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I 'dolori' arabi di Ronaldo: tra leggi, polemiche e regolamenti, non è tutto oro quel che luccica
LEGGI, REGOLE E CAVILLI - Detto del tetto massimo di 8 stranieri in rosa, c'è da segnalare il trattamento riservato al camerunense Aboubakar, con il quale è stato trovato un accordo (quanto accordo?) per terminare il contratto. Questo libera il posto per il grande numero 7, ma rimangono comunque le due giornate di squalifica rimediate in Inghilterra. Poi c'è la questione famiglia: CR7 non è sposato con la sua Georgina, e secondo le leggi arabe i due allo stato attuale delle cose non possono convivere. E' logico attendersi che di fronte a uno spostamento di denaro del genere, il Paese chiuda entrambi gli occhi, così come sulla conseguente irregolarità della permanenza della Rodriguez, che può essere aggirata con una sponsorizzazione dell'Al-Nassr oppure mediante più visti turistici rilasciati a cadenza trimestrale. Tutto questo, poi, con la possibilità ventilata dalla Spagna di tornare in Inghilterra tra un anno, andando in prestito al Newcastle la prossima stagione in caso di qualificazione alla Champions League dei Magpies, attualmente terzi a pari merito con il Manchester United. Ancora lo United. Il tecnico Howe ha smentito questa suggestione, ma si sa, non sempre le smentite si rivelano poi definitive.
FINITA CON MENDES - La scorsa estate Ronaldo voleva l'addio al Manchester United per un club da Champions e con uno stipendio minimo garantito da circa 5 milioni (e la restante parte pagata dai Red Devils). Mendes non è riuscito a portargli un'offerta concreta e l'ha convinto a rimanere a Manchester e giocarsi le sue carte con Ten Hag, ma da lì è iniziato il divorzio. Ed è subentrato Ricardo Regufe, attuale braccio destro del portoghese che ha curato, lui più di Mendes, l'ultimo faraonico trasferimento. Anche qui, però, c'è un problema: Ronaldo è ancora fra gli assistiti della Polaris, l'agenzia parallela della Gestifute di Jorge Mendes dedita ai diritti d'immagine: altra rottura in vista?
BATTUTE E PRIVILEGI - Ci sono poi i lussi che un giocatore del genere può permettersi: dalla presentazione in pompa magna alla possibilità di abbandonare lo stadio alla prima apparizione in tribuna per una gara dei nuovi compagni, abbandonata a fine primo tempo per trasferirsi in palestra e guardare il secondo tempo sulla cyclette. Tutto documentato dalla società del presidente Al-Muammar attraverso le proprie storie. Saudi Arabia, South Africa, il passo è breve: sì, Ronaldo ha davvero detto "Sudafrica" al posto di "Arabia Saudita" il giorno della presentazione ufficiale. Un lapsus, ci mancherebbe, in una lingua non sua, l'inglese. Meno lapsus quello di Rudi Garcia, l'allenatore ex Roma, che ridendo e scherzando ha detto di aver provato prima a prendere Messi direttamente dal Qatar dove stava vincendo i Mondiali. Una battuta rischiosa, vista l'ingombranza del personaggio in questione. Tutto questo senza ancora aver messo piede in campo se non nei primi allenamenti. Del resto, si parla di Ronaldo, una vera e propria industria vivente.