I diritti dei lavoratori finalmente nella Network society: i dipendenti di Google hanno creato un sindacato
L’organizzazione pare che sia già nata mesi fa ma è stata tenuta segreta perché il mondo dell’Hi-tech non ha mai garantito protezione e garanzia ai lavoratori, infatti, negli ultimi mesi molti sono stati i malcontenti. Ci sono stati tantissimi licenziamenti arbitrari e le ore di lavoro sono diventate sempre più massacranti. E’ a fronte di tali scandali che Alphabet Workers Union fungerà da punto di riferimento, porterà avanti battaglie di natura etica più che economica, perseguirà la tutela dei diritti dei lavoratori, il rispetto e la libertà d’opinione di ciascuno di essi.
Secondo diversi esperti il sindacato di Google può avere un ruolo cruciale nel portare avanti delle rivendicazioni nella a-moralità della Sillicon Valley. Non si esclude infatti che tra alcuni mesi la stessa sorte accadrà ad Amazon, la più famosa azienda di vendita online, che forse ancora più di Google è stata soggetto di tantissimi scandali sul posto di lavoro. Basti pensare ad esempio al trattamento riservato ai dipendenti ma anche allo sfruttamento dei piccoli siti di e-commerce che si affidano al colosso per sponsorizzare i propri prodotti.
C’è da dire però che negli Stati Uniti d’America c’è un cambio di rotta. Infatti, l’opinione comune sui sindacati inizia a propendere per una visione positiva. Tant’è vero che il 48% dei cittadini ritiene che tali forme di organizzazione siano importanti in un contesto lavorativo. Non a caso, la maggior parte delle opinioni favorevoli comprendono un bacino di utenza giovane, tra questi anche i millenials, consapevoli ormai della necessità di forme di organizzazione finalizzate a promuovere i diritti di ogni lavoratore.