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I debiti con gli scommettitori, gli 'agganci' con Tonali e Zaniolo: cosa ha svelato Fagioli e cosa può emergere ancora
Fagioli, scoperto quasi per caso dall’equipe guidata dal sostituto procuratore Manuela Pedrotta - che indagava per conto della Procura della Repubblica di Torino su alcuni traffici illeciti delle organizzazioni criminali - ha scoperchiato un mondo fatto di scommesse su piattaforme illegali e di possibili contatti con la malavita. E’ su questo filone che gli inquirenti stanno cercando i riscontri oggettivi del caso, dopo aver sequestrato il telefono del giovane centrocampista della Juventus ed essere arrivato ad altri nomi, in primis quelli dei colleghi Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Secondo quanto ricostruisce La Repubblica, sul dispositivo di Fagioli ci sono chat con diverse decine di colleghi ed il timore che la vicenda possa arrivare a coinvolgere fino ad una trentina di soggetti.
I SERVER DELLA VERITA' - Si va dall’identikit ad oggi ancora misterioso del “giocatore della Juve di secondo piano”, probabilmente un coetaneo dello stesso Fagioli all’interno della rosa bianconera fino ai profili sui quali gli investigatori stanno sondando i server dei provider non autorizzati dei quali non solo Tonali e Zanioli sarebbero utenti registrati. Per loro due e per Fagioli l’accusa è di aver violato la legge 401 del 1989, e in particolare il comma 3 dell'art 4, che punisce chi partecipa ad attività abusive organizzate e gestite da altri soggetti con l'arresto fino a tre mesi o un'ammenda. Oltre ad essere passibili di deferimento da parte della giustizia sportiva, essendo tesserati che avrebbero scommesso sul loro settore di competenza, e di squalifica fino a 3 anni. Salvo ipotesi di sconto di pena se, come da tempo ha iniziato a fare Fagioli, i calciatori coinvolti si dimostrassero collaborativi nei confronti delle autorità.
IN CONTATTO CON CHI? - Chi si occupa delle indagini vuole chiarire poi un altro aspetto, ovvero il sistema attraverso il quale Fagioli - che sarebbe arrivato a puntare oltre un milione di euro - avrebbe coinvolto i suoi colleghi, mettendoli verosimilmente in contatto con gli allibratori coi quali si sarebbe indebitato. Questi soggetti avrebbero poi raggiunto Tonali e Zaniolo, col primo che risulterebbe registrato alla piattaforma "worldgame365" ed il secondo a "Evoz9.fxgaming". Il passo successivo da accertare è che le persone già emerse e che emergeranno dalle carte raccolte dalla Procura di Torino e immediatamente inoltrate al Procuratore Federale Giuseppe Chiné non portino a risultanze ancora più grave. Per esempio i contatti con esponenti della criminalità organizzata - che attraverso il betting on-line ricicla parte dei proventi delle proprie attività - od eventuali “dritte” a terzi e giocate sulle proprie squadre di appartenenza, che porterebbero dritti all’accusa di illecito sportivo.
I SERVER DELLA VERITA' - Si va dall’identikit ad oggi ancora misterioso del “giocatore della Juve di secondo piano”, probabilmente un coetaneo dello stesso Fagioli all’interno della rosa bianconera fino ai profili sui quali gli investigatori stanno sondando i server dei provider non autorizzati dei quali non solo Tonali e Zanioli sarebbero utenti registrati. Per loro due e per Fagioli l’accusa è di aver violato la legge 401 del 1989, e in particolare il comma 3 dell'art 4, che punisce chi partecipa ad attività abusive organizzate e gestite da altri soggetti con l'arresto fino a tre mesi o un'ammenda. Oltre ad essere passibili di deferimento da parte della giustizia sportiva, essendo tesserati che avrebbero scommesso sul loro settore di competenza, e di squalifica fino a 3 anni. Salvo ipotesi di sconto di pena se, come da tempo ha iniziato a fare Fagioli, i calciatori coinvolti si dimostrassero collaborativi nei confronti delle autorità.
IN CONTATTO CON CHI? - Chi si occupa delle indagini vuole chiarire poi un altro aspetto, ovvero il sistema attraverso il quale Fagioli - che sarebbe arrivato a puntare oltre un milione di euro - avrebbe coinvolto i suoi colleghi, mettendoli verosimilmente in contatto con gli allibratori coi quali si sarebbe indebitato. Questi soggetti avrebbero poi raggiunto Tonali e Zaniolo, col primo che risulterebbe registrato alla piattaforma "worldgame365" ed il secondo a "Evoz9.fxgaming". Il passo successivo da accertare è che le persone già emerse e che emergeranno dalle carte raccolte dalla Procura di Torino e immediatamente inoltrate al Procuratore Federale Giuseppe Chiné non portino a risultanze ancora più grave. Per esempio i contatti con esponenti della criminalità organizzata - che attraverso il betting on-line ricicla parte dei proventi delle proprie attività - od eventuali “dritte” a terzi e giocate sulle proprie squadre di appartenenza, che porterebbero dritti all’accusa di illecito sportivo.