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    I contratti sono una cosa, il campo un’altra: Dybala è tornato il gioiello della Juve

    I contratti sono una cosa, il campo un’altra: Dybala è tornato il gioiello della Juve

    Gol contro l’Udinese, doppio assist contro il Milan. La Serie A rivede lampi di Joya. I contratti sono una cosa, il campo un’altra. E in campo Paulo Dybala sta tornando un gioiello. Non è ancora particolarmente brillante, ma la strada è quella giusta, quella che l’ha reso MVP della stagione 19/20. La fiammata contro il Milan è sicuramente l’assist di tacco a Chiesa (non ne serviva due nello stesso match di campionato da gennaio 2019 contro il Chievo), ma la prestazione è stata a 360°. Il 27enne di Laguna Larga ha concluso la sfida col Diavolo con un Indice di Efficienza Tecnica del 96%, anche se è ancora lontano da condizioni fisiche ottimali (Indice di Efficienza Fisica del 92%), gap che lo porta a produrre un contributo pressocché nullo in fase difensiva e lontano dai suoi carichi standard di volume. Percorre infatti soltanto 1,8 km ad alta intensità e 87 metri di sprint (il valore più basso tra i bianconeri). Nulla possono però Covid e infortuni contro il talento e la classe: Dybala è stato praticamente perfetto in fase di palleggio (K-Pass del 99%), e ha conservato la tipica lucidità mentale dei campioni (K-Solution del 98%). Quando avrà recuperato completamente la forma fisica (a San Siro non è andato oltre l’80% della quantità di accelerazioni a cui ci ha abituato) diventerà l’arma in più per Andrea Pirlo. 


    Sacrificio, adattamento e gol. Davide Calabria, chiamato in emergenza ad occupare un posto in mediana nello scacchiere di Pioli (falcidiato da infortuni e positivi al Covid) ha dimostrato di attraversare un momento particolarmente positivo, culminato nel big match di San Siro col gol del momentaneo pareggio alla Vecchia Signora. Il terzino bresciano, dopo una prima fase di orientamento, si è destreggiato tra letture corrette e giusti movimenti e ha chiuso la sua gara con un Indice di Efficienza Tecnica del 94% e di Efficienza Fisica del 93%. Nessun calo di attenzione negli 80’ disputati al Meazza e tutti i passaggi tentati ad alto coefficiente di difficoltà conclusi con successo (K-Pass del 94%). L’ex primavera del Diavolo si è dimostrato educato tatticamente (K-Movement del 94%) e praticamente impeccabile nelle scelte (K-Solution del 95%, secondo solo a Calhanoglu, 96%), offrendo la solita consistenza in fase di interdizione (Pressing del 93%). Un motorino inesauribile, che ha percorso  quasi 10 km, di cui 2,6 ad alta intensità e 270 metri di sprint. Stefano Pioli aspetta Ibrahimovic, Bennacer e Saelemaekers, ma nel frattempo si gode il supporto dei disponibili, tra i quali Calabria si distingue. 


    21 punti in 16 giornate, tanti quanti quelli raccolti nell’intero campionato di Serie A 2017/18. Per spiegare la stagione che vive il Benevento basterebbe questo dato, che certifica l’ottimo lavoro di Filippo Inzaghi e un 10° posto alle spalle del Verona ampiamente meritato. Gli elementi da analizzare in merito a questo impatto però non sono solo numerici: la squadra campana non è certo costellata di fenomeni (l’89% di Indice di Efficienza Tecnica è in linea con la media di Serie A e vale la posizione in classifica) ma la costanza nella performance (con uno degli indici di stabilità più alti del campionato) la rende un osso duro per tutti. L’intelligenza tattica di Schiattarella (K-Solution del 93%), il senso della posizione di Glik (K-Movement del 92%), l’efficacia in fase di interdizione di Barba (Pressing del 92%), la duttilità di Improta (Aggressività difensiva del 91%) e le doti tecniche di Lapadula (K-Pass del 92%), sono solo alcuni esempi di un mix che sta funzionando e che dimostra la capacità di SuperPippo di sfruttare appieno la rosa a disposizione. Il resto lo fanno i cambi, con una panchina che la società ha costruito in modo attento: nel giorno in cui l’assenza di Letizia genera difficoltà sul piano atletico, sale alla ribalta Sau, con un Indice di Efficienza Tecnica da Top Serie A (93%) a cui ci aveva già abituato proprio nell’esperienza cagliaritana; ma anche Caprari che da subentrato e in soli 15 minuti è capace di registrare un’efficienza del 93% negli 1 contro 1 (2 occasioni, entrambe sfruttate al meglio). Il Benevento è tornato in Serie A per restarci, e il progetto finora non presenta lacune.  

       

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