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    I 'cetriolai' di Madrid e lo scacco al Real: viaggio nella favola Leganes

    I 'cetriolai' di Madrid e lo scacco al Real: viaggio nella favola Leganes

    • Giorgio Baratto
    C'è sempre una prima volta. Recita una di quelle frasi fatte che piacciono tanto  a chi la vita la prende con filosofia. Una frase che potrebbe diventare il nuovo motto del Leganes di Asier Garitano. In soli due anni, infatti, la squadra della periferia sud di Madrid di 'prime volte' ne ha vissute tante e sembra non voler smettere.

    PRIMA STAGIONE IN LIGA - La scorsa stagione "Los Pepineros" (traducibile in italiano con un bruttissimo 'Cetriolai' e soprannome dovuto al fatto che la zona di Leganes era anticamente rinomata per i suoi campi di cetrioli) per la prima volta nella loro storia conquistarono l'accesso alla prima divisione; alla prima giornata conquistarono la prima vittoria in Liga, alla seconda giocarono tra le mura amiche dello stadio Butarque il primo derby nella massima serie, contro l'Atletico di Simeone, arrivò un meritato pareggio, alla seguente la prima sconfitta; insomma in tre giornate i biancoazzurri avevano già provato tutti gli stati d'animo, positivi e non, di una squadra che gioca la Liga. A fine stagione arrivò anche la prima storica salvezza, con un paio di giornate di anticipo sulla chiusura del campionato. Non male per la cenerentola della Liga 2016/17 che in molti davano come vittima sacrificale.

    ELIMINARE IL REAL - Insistendo sul tasto della "prima volta", mercoledì scorso il Leganes ha deciso di metterne insieme tre in una sola volta ai danni dei ben più blasonati "cugini" del Real. Eliminando la squadra di Zidane dalla Coppa del Re, i biancoazzurri sono riusciti in un sol colpo a qualificarsi per la prima volta per le semifinali di Coppa, dove se la vedranno con il rinato Siviglia di Vincenzo Montella, a battere per la prima volta il Real e vincere per la prima volta al Bernabeu. Scusate se è poco, verrebbe da dire. In ogni caso, anche se la profonda crisi in cui sta navigando il Real di Zidane può in qualche modo aver aiutato i Pepinero nel loro storico trionfo, non si può negare che a oggi il Leganes sia una delle realtà più brillanti del panorama del calcio iberico.

    MISTER GARITANO - Senza dubbio gran merito dei successi della squadra è da attribuire all'allenatore, il basco Aiser Garitano. Dopo gli inizi como allenatore nell'Alicante e la gavetta in squadre minori, Garitano ha preso in mano le redini della squadra a partire della stagione 2013/14, che in quel momento militava in Segunda B, la nostra Lega Pro, conquistando immediatamente la promozione in Segunda. Due anni in quelli che molti considerano il purgatorio calcistico, ed è arrivata la storica promozione in prima divisione, la conseguente salvezza e ora una semifinale di Coppa del Re. Non sarà come vincere due volte di seguito la Champions, ma per i tifosi del Leganes rappresenta molto di più. Lo stile di gioco che mette in pratica Garitano potrebbe quasi considerarsi "all'italiana", Il suo Leganes non segna molto, fu il peggior attacco della Liga la scorsa stagione, e in questa ha marcato solo 17 gol in 20 partite, ma ne ha subiti solo 19. Meglio in difesa hanno saputo fare solo Barcellona, Real Madrid e Atletico.

    PORTIERI CON ESPERIENZA - Che la difesa sia un reparto su cui Garitano punta molto lo dimostra il fatto che quest'anno sia arrivato dallo Sporting Gijon Pichu Cuellar, portiere con gran esperienza a dare man forte all'argentino Nereo Champagne, entrambi hanno 33 anni e sanno come difendere la porta. Lo scorso anno, il nostro Alberto Brignoli, di proprietà della Juventus, sembrava dover essere l'ultimo bastione titolare della difesa schierata dal tecnico basco. Non ebbe fortuna, con il Leganes solo due partite e poi il mesto ritorno in Italia. Per la difesa spiccano nomi dell'argentino Martin Mantovani, altra vecchia volpe dei campi di calcio spagnoli, e del giovane spagnolo Diego Rico, ma come direbbe Garitano "Non sono i singoli a fare un reparto, ma il gioco di squadra."

    PIACE CAPEZZI - Se l'attacco del Leganes può considerarsi al completo e multietnico, con il marocchino Amrabat, Claudio Beauvue della Guadalupa, ma con un passato calcistico in Francia e Spagna, l'argentino Szymanowsky e gli spagnoli Miguel Guerrero e Omar Ramos, dove sembra che in questo mercato invernale la squadra di Garitano sia a caccia di rinforzi è il centrocampo e per trovarli sta guardando al nostro campionato. A quanto pare interessa molto il nazionale under-21 Leonardo Capezzi. Con la Sampdoria finora ha avuto poco spazio e il Leganes avrebbe intenzione di chiederne il prestito almeno fino a fine stagione. Magari la possibilità di raggiungere, per la prima volta, la finale di Coppa del Re, ai danni del Siviglia di Montella, potrebbe spingere la giovane promessa italiana a a diventare parte integrante della compagine dei cetrioli biancoazzuri.

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