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I centomila abusivi del vaccino Covid: non sono furbetti, ma senza vergogna
La notizia, per nulla edificante appartiene, alla serie delle esclusive delle quali il nostro Paese farebbe volentieri a meno. Nessuna altra nazione europea, infatti, si è spinta a tanto fino a “saltare la fila” per avvantaggiarsi a scapito di coloro che avrebbero avuto bisogno e diritto. L’inclinazione tutta italiana di eludere le regole non appena si presenta una minima opportunità è secolare, ma ciò non toglie che in questo caso un simile modo di agire sia disgustoso.
Gli agenti del Nas sono al lavoro per tentare di dare un’identità e un volto a questi esercito di “portoghesi” di casa nostra i quali hanno sfruttato il fatto di essere amici degli amici o parenti più meno prossimi di chi poteva favorirli per togliere con l’inganno il farmaco atteso da tutto il mondo a medici, operatori sanitari e anziani delle case di riposo. Naturalmente per poterlo fare quelli che eufemisticamente vengono definiti furbetti, mentre dovrebbero essere indicati come cittadini senza vergogna e privi di coscienza sociale, hanno avuto bisogno dell’intervento esterno di conoscenze ben precise. Medici, infermieri e anche agenti di Pubblica Sicurezza che sapevano di poter garantir loro gli avanzi delle dosi quotidiane.
Un malcostume già duro da digerire quando si tratta di rispettare le code al cinema, allo stadio o al supermercato, quanto mai indigesto in caso di prevaricazione nelle assegnazioni di posto di lavoro, assolutamente insopportabile quando c’è di mezzo la salute e anche la vita del prossimo. Gesti che si sono verificati in varie zone dell’Italia, da Sud a Nord, anche se in testa all’orribile classifica si è piazzata Napoli. Un primato del resto comprensibile visto che il primo abusivo del vaccino Covid è stato il governatore della Campania, De Luca.