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    I calciatori minacciano azioni legali contro la FIFA: chiedono lo stop al Mondiale per Club

    I calciatori minacciano azioni legali contro la FIFA: chiedono lo stop al Mondiale per Club

    • Redazione CM
    Il sindacato internazionale dei calciatori, Fifpro, e l’organizzazione World Leagues stanno minacciando azioni legali se i piani per l’organizzazione del nuovo Mondiale per Club a 32 squadre, la cui prima edizione si disputerà negli Stati Uniti d’America da giugno 2025, proseguiranno come previsto. Le due organizzazioni hanno chiesto che il nuovo Mondiale per Club sia riprogrammato e – come riportato dal The Times – hanno inviato una lettera congiunta alla FIFA affermando di aver fatto ricorso a una consulenza legale.

    I MOTIVI – Secondo quanto viene riportato, le due organizzazioni hanno deciso di inviare tale comunicazione alla FIFA per tre motivi principali: l’estrema saturazione del calendario calcistico, i danni economici (accusano il massimo organismo continentale di prendere decisioni a vantaggio dei propri interessi commerciali) che vengono causati alle leghe e il rischio aumentato di infortuni per i giocatori. La lettera, in sostanza, chiede alla FIFA, di riprogrammare la competizione. Inoltre, Fifpro e le World Leagues chiedono che la nuova Coppa Intercontinentale venga eliminata.

    LA LETTERA - Nella lettera, inviata anche al presidente della FIFA Gianni Infantino, si legge, come ripreso da Calcio&Finanza: “Se la FIFA rifiuterà di impegnarsi formalmente a risolvere le questioni al suo prossimo consiglio, saremo costretti a consigliare ai nostri membri le opzioni disponibili per loro, sia individualmente che collettivamente, per tutelare pro-attivamente i loro interessi. Queste opzioni includono azioni legali contro la FIFA, su cui abbiamo ora commissionato consulenza legale esterna. La FIFA ha continuamente e costantemente preso decisioni unilaterali a vantaggio delle proprie competizioni e degli interessi commerciali, mentre danneggia negativamente le leghe nazionali e i giocatori. Per un periodo significativo, la FIFA ha ignorato i tentativi ripetuti da parte di leghe e sindacati di affrontare questa questione”.

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