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#hovistoCavani, ma era Gabigol: come i social hanno cambiato il calciomercato
TWITTER - Il social network più importante per un giornalista è Twitter. È come avere le agenzie sempre aperte, sulla timeline scorrono tutte le notizie più importanti in tempo reale. Basta solo seguire gli account giusti. Il contatto coi tifosi è diretto: fanno domande e chiedono informazioni, ma non solo. Perché ormai il popolo della rete è informatissimo e le notizie possono arrivare anche dai tifosi. Hanno un occhio su tutto: ufficialità, comunicati, tweet dei giocatori. Capita che magari Wanda Nara risponda ai tweet dando più notizie che in un’intervista. A volte però non bisogna fidarsi, guardate cos’è successo quest’estate. Cavani è stato avvistato in un hotel di Napoli, in realtà era nel ritiro del PSG. È partito però l’hashtag #hovistoCavani e una città intera ha sognato il ritorno del Matador. Una suggestione di una notte di fine estate. Gabigol invece è davvero arrivato a Milano: la foto del brasiliano sul volo per Malpensa ce l’ha mandata sui social un tifoso che era sul suo stesso volo. Potere di internet. Sono tantissime le segnalazioni dei tifosi: avvistamenti, incontri, addirittura foto come testimonianze dirette. Per giocatori, agenti e direttori sportivi è anche molto più difficile condurre trattative segrete. Ricordo quando, in periodi diversi, Walter Sabatini della Roma e Fabio Paratici della Juve furono beccati all’aeroporto mentre partivano per l’estero. Per trattative con club stranieri che fino a quel momento erano rimaste nascoste. A volte invece sono proprio i giocatori a lasciare indizi, come Marcos Alonso che seguì il profilo twitter del Chelsea a poche ore dall’ufficialità. E ad accorgersi di preferiti, retweet e follow sono spesso i tifosi, più alleati che rivali dei giornalisti.
INSTAGRAM - Il social network più usato dai calciatori è Instagram. Le foto della vita privata si alternano a veri e proprio messaggi di calciomercato: saluti, addii e annunci sono all’ordine del giorno da giugno ad agosto. Anche qui ci sono like alle foto che valgono come indizi, ma più difficili da scovare, così come i follow. Servono gli occhi attenti di tanti tifosi. Come nel periodo caldo del trasferimento di Paul Pogba al Manchester United. L’affare più costoso della storia è stato preceduto da indizi e messaggi, pubblicitari e social. C’era chi aveva strappato un autografo a Pogba su una maglia dei Red Devils, ma anche chi giurava che sarebbe rimasto a Torino. Per i giornalisti Instagram offre l’opportunità di ricercare per luogo e per hashtag, una funzione utile per vedere se qualche tifoso si è scattato e ha pubblicato un selfie con un calciatore pronto a trasferirsi.
FACEBOOK - Facebook è il primo dei grandi social network, ancora uno dei più usati. I calciatori anche qui hanno pagine ufficiali, anche qui commentano il loro futuro, anche qui rispondono ai fan. Ma c’è di più. Su Facebook si possono cercare e contattare quasi tutte le persone del mondo. Ora forse è leggermente in calo, ma alcuni anni fa lo usavo tantissimo per provare strade alternative per cercare notizie. Impossibile trovare (e parlare con) calciatori affermati. Al massimo, si possono contattare i giovani talenti. Parlai con Halilovic e Gabriel Jesus quando erano giovanissimi ragazzi e non ancora future stelle. Si riescono a contattare le famiglie dei ragazzi, ricordo la madre di Sneijder e il padre di Imbula, per esempio. Sono diversi i tifosi che parlano con fidanzate o fratelli di calciatori, è un altro modo per stare in contatto e seguire possibili sviluppi di calciomercato. Un mercato sempre più social.