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Honda, stella del Pachuca: l'ultimo 10 di Berlusconi alla conquista del mondo
ALL'AVVENTURA - Arrivato in estate, con tanto di bodyguard, chef personale, preparatore atletico e traduttore, in quello che è il club più antico del Messico, il Pachuca, the Prince of Osaka ha dovuto fare i conti con un infortunio muscolare che ne ha tardato il debutto. Poi, il 23 agosto, il gol alla prima, contro il Veracruz. Da lì, altre 15 gare, con 3 assist e 5 reti. Una di queste, maradoniana: quarti di finale di coppa messicana contro il Tijuana, Honda prende la palla nella sua metà campo, dribbla tutti gli avversri e beffa il portiere. Tifosi in visibilio. Non solo per quello che fa in campo, ma anche fuori: il 31enne ex rossonero ha infatti donato 27mila dollari alla Croce Rossa locale dopo il devestante terremoto del 19 settembre scorso.
ORA IL MONDO - Sfida Mondiale, dicevamo. Con la M maiuscola, visto che il Pachuca, domani, affronterà il Wydad Casablanca, club marocchino, nei quarti di finale del Mondiale per club. Vittoriosi nella Champions League nordamericana, vinta contro il Tigres in finale, il Pachuca di Honda vuole guadagnarsi la semifinale contro il Gremio, in quella competizione dove proprio il Milan ha più volte scritto la storia. Ma ora è il suo turno, quello di Honda, che la Milano rossonera l'ha salutata. Insieme a quel 10, che pesava come un macigno. Più leggero il 2, preceduto da uno 0. Che poi, se ci pensi, 02 è il prefisso di Milano...
@AngeTaglieri88
