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    Hitchcock vide nascere la Grande Inter, ma la squadra da 'suspense' è quella di Spalletti

    Hitchcock vide nascere la Grande Inter, ma la squadra da 'suspense' è quella di Spalletti

    • Angelo Taglieri
    C'erano tutti, a Vienna. C'era Angelo, papà Angelo; c'era mamma Erminia, e c'erano i figli, Adriana, Gian Marco, Bedy, Massimo, Gioia e Natalino. I Moratti, al completo. Le tribune del Prater erano piene, in campo c'erano le stelle di Inter Real Madrid. Da una parte la filastrocca pallonara più famosa del mondo 'Sarti, Burgnich, Facchetti...', dall'altra PuskasDi Stefano e i 26 gol realizzati in 8 partite. Stava per aprirsi un ciclo, stava per chiudersi un'epoca. La storia, calcistica, stava facendo il suo corso e i grandi sanno riconoscere il momento in cui esserci. E infatti, lì tra i 71.333 del Prater, c'era il Maestro, Alfred Hitchcock

    Lo ha riconosciuto mamma Erminia, era qualche fila più avanti rispetto a loro. L'Inter si issava sul tetto d'Europa battendo 3-1 il grande Real grazie alla doppietta di Mazzola e alla rete di Milani, vincendo la sua prima Coppa dei Campioni, il 27 maggio 1964, e, col suo sigaro in bocca, il mago della suspense, si è goduto lo spettacolo offerto dal mago Herrera. Lui, tifoso del West Ham, grande appassionato di calcio, reduce dal "deludente", per la critica, Marnie, pellicola del '64 con Sean Connery e Tippi Hedren, in attesa di uscire, due anni dopo, con Il sipario Strappato, con Paul Newman e Julie Andrews, era lì, come raccontato da Massimo Moratti in un intervista rilasciata al Corriere della Sera 5 anni fa: "​Siamo andati allo stadio in largo anticipo e in tribuna abbiamo trovato una sorpresa: Alfred Hitchcock". 

    Il calcio non era la sua vita, ma ne faceva parte. Nato a Leytonstone, a pochi chilometri da Upton Park, ha respirato soccer da sempre, tanto che quando era a Los Angeles per girare i suoi film, si faceva inviare i giornali dall'Inghilterra per sapere i risultati del suo West Ham. Hammers vero. Leggenda narra, però, che il risultato di quella partita, lui, già lo sapesse. Mamma Erminia infatti, che, ricordiamo, lo aveva riconosciuto per primo, gli chiese: "Sir, sa come finirà?". "3-1 per l'Inter". Non sia ha la certezza che sia andata effettivamente così, ma un vecchio adagio dice: "Mai rovinare una bella storia con la verità". Maestro del brivido, colui che ha di fatto ha inventato la suspense nella sua versione cinematografica, non poteva che legare la sua 'vita' alla squadra nerazzurra. Che anche ieri, in linea con la sua storia, contro l'Empoli ha voluto regalare un finale degno dei suoi più bei film, tra pareggi, gol, traverse ed espulsioni. E se contro il Real aveva potuto anche indovinare (ma è tutto da dimostrare), ieri no. Ieri non ce l'avrebbe fatta neanche lui. Si sarebbe divertito, quello sì. Perché? Perché lo dice lui stesso: "Il cinema è la vita con le parti noiose tagliate". E ieri l'Inter di Spalletti le ha tagliate tutte. 

    @AngeTaglieri88

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