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Higuain uomo squadra, ma ora serve il gol: più egoista per rompere il digiuno
LONTANO DALLA PORTA - Trascinatore del Milan, ma a Higuain non basta per dimenticare la fame di gol. La marcatura contro il Real Madrid nel trofeo Bernabeu sembrava essere il preludio di una striscia realizzativa, le due partite contro Napoli e Roma hanno ridimensionato le aspettative dell'argentino, costretto a giocare più lontano dalla porta per uscire dalle asfissianti marcature avversarie. Il risultato? Solo quattro conclusioni di cui una verso la porta avversaria in due incontri, troppo poco per un giocatore nato per il gol. Parlare di avvio negativo, tuttavia, non sarebbe del tutto corretto. Come sottolineato anche da Gattuso in conferenza stampa, il Pipita si è adattato calandosi nella parte di regista avanzato aggiunto, aprendo il gioco sulle fasce e chiamando al taglio gli esterni: il 90% di passaggi realizzati e l'assist vincente con la Roma a San Siro testimoniano l'efficacia di questo tipo di gioco.
ZERO ALTERNATIVE, PIU' EGOISMO! - Contro il Cagliari, però, sarà un'altra storia. L'assenza di Cutrone per infortunio lascia il Milan senza soluzioni che possano variare l'assetto tattico della squadra in corsa: Borini (al quale allude Gattuso parlando di falso nove) e il giovane Tsadjout lasciano Higuain senza alternative alle proprie spalle. Alla Sardegna Arena dunque, pur mantenendo la propria veste di leader, il Pipita sarà chiamato a un ritorno al passato: meno manovratore e più egoista, per sbloccarsi e per garantire quel bottino di reti che ai rossoneri è mancato l'anno scorso. Quel bottino che il Milan spera di essersi assicurato con l'ingente investimento estivo: il morso della fame stringe sempre più, Higuain è pronto a rompere il digiuno.
@Albri_Fede90