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Higuain: 'Grasso, pelato, barbone... con me non parlano mai di calcio. Ora sono felice, ma in futuro cambio vita'
LE CRITICHE - "È vero che oggi la gente mi vede e dice: 'Higuaín, di cosa ti lamenti con i soldi che hai?'. Sì, ma Higuaín è lì da quando aveva 9 anni. I soldi che ho non sono caduti dal cielo, me li sono guadagnati, giorno dopo giorno, sudando. I soldi aiutano, sì, ma non fanno la felicità. Puoi avere tutti i soldi del mondo, ma se sei un cattivo ragazzo, con chi ti diverti? Sei rimasto solo. E sì, paghi un prezzo altissimo... Ho giocato a Madrid, al Napoli, alla Juventus, al Milan, al Chelsea, di nuovo alla Juventus e tu condividi i tuoi compleanni con compagni diversi, il Natale con compagni diversi e i tuoi amici. Da ogni parte vedi poco e niente nella vita, vedi i tuoi genitori poco e niente...".
LE CRITICHE - "Devi mandare giù le critiche della stampa edei tifosi... Né i media né i tifosi ti giudicano nel calcio, ma se sei grasso, se sei magro, se sei calvo... Mi sono fatta crescere la barba lunga e sono diventato una notizia, ma nessuno si chiede come sarò nel calcio. Ti rasi e sei una notizia... beh, anche questo parla dell'importanza di uno. Prima facevano male le critiche, ora no. E da quando è arrivata mia figlia ho cambiato la mia sensibilità".
MESSI E RONALDO - "Se sono stato il calciatore che ha giocato di più con entrambi, allora sono stato quello che li ha capiti di più. Capisci Cristiano e capisci Messi, il problema non è loro, il problema è tuo. Se sono stato io a giocare di più con loro, è perché li ho capiti entrambi perfettamente. Sapevo cosa gli piaceva, cosa non gli piaceva, come si sentivano più a loro agio, come si sentivano più a disagio. Potevano contare su di me".
L'INTER MIAMI - "Gioco per vincere. Sono stato campione in tutti i club in cui ho giocato, pensi che sia venuto all'Inter Miami a fare una passeggiata? Non mi perdonerei mai e poi mai. Voglio essere campione all'Inter Miami per essere campione con tutte le società della mia carriera. E per rimanere nella storia essere campioni nel secondo anno dopo la fondazione del club".
DOPO IL CALCIO - "Chiaramente, che non sarò nel calcio. Ho deciso. Quando ho lasciato la nazionale ho iniziato a prepararmi per il futuro, e sapevo già che quel futuro non sarebbe stato nel calcio. La mia vita andrà da un'altra parte. Sarei un masochista se decidessi di rimanere in questo ambiente! No, no, non corrisponde a quello che penso. Vado da un'altra parte. In primo luogo, mi divertirò davvero con la mia gente, la mia famiglia. E poi qualunque cosa mi piaccia fare, la farò. Ma insisto: sono convinto che non sarò nel calcio. Mi piacerebbe studiare cucina, enologia... il vino mi cattura".