Higuain e la favola della Juve immune ai cartellini, ma il Milan ha più rigori
Durante l'intera settimana post Milan-Juve, si è discusso a lungo (fino alla noia) dell'espulsione di Higuain, e, alla fine, quasi tutti sono giunti alla conclusione che se la sia meritata. Compresi gli Esopo del pallone, i quali, però, alla crisi isterica di Gonzalo hanno comunque trovato una spiegazione. La maglia, appunto. Quella maglia bianconera.
Da quando Higuain gioca in Italia, è stato espulso solo due volte: una ai tempi del Napoli, per una scenata molto simile a quella di domenica scorsa a San Siro (con l'aggravante che, in quella circostanza, mise pure le mani addosso all'arbitro) e, appunto, col Milan.
E nelle due stagioni juventine? Ovviamente, manco una volta. Poteri occulti di quella magica maglia, come sostengono le fantasie dei Grimm italici.
Nel triennio napoletano collezionò 18 ammonizioni, e finora col Milan ne ha prese 4. Con la Juve? Otto gialli in 2 anni. Che significa solo 4 a stagione. Fosse rimasto alla Juventus, sempre secondo i nostri Grimm, mantenendo questa media avrebbe totalizzato al massimo 12 cartellini gialli, sempre meno di quanti raccolti a Napoli e gli stessi presi finora al Milan, con un girone d'andata ancora da terminare.
Dico io: davvero vogliamo far passare il concetto che,per evitare i cartellini gialli e rossi, bisogna indossare la maglia della Juve? Davvero ci vorrebbero far credere che Higuain è stato preso di mira perché adesso gioca nel Milan? La squadra italiana che, nella storia dei campionati di Serie A, ha ottenuto più rigori di tutte le altre, Juve compresa?
Eppure, a leggere le fiabesche ricostruzioni di alcuni dei più fantasiosi narratori della nostra Serie A, il nervosismo manifestato domenica scorsa in campo dal Pipita avrebbe avuto un suo perché: l'aver individuato, nel corso della gara, una falla nel sistema. Ovvero, un arbitraggio sbilanciato.
Proprio così, una direzione di gara - quella di Mazzoleni - nettamente favorevole agli juventini. Eppure l'unico rigore fischiato in quei 94 minuti è stato quello assegnato al Milan, tra l'altro pure col VAR, e poi sbagliato da Higuain.
Ma per i Collodi della new-generation pure quell'errore avrebbe una spiegazione: Higuain era sconvolto da quei minuti di titubanza avuti da Mazzoleni prima di andare al VAR e assegnare il rigore al Milan. In quel preciso momento, Gonzalo ha colto la falla nel sistema. Lui che, in carriera, ha giocato pure al Real Madrid, un club che di sicuro qualche aiutino arbitrale magari ce lo ha avuto, ma il Pipita la falla l'ha notata solo domenica scorsa a San Siro, da quando gioca col Milan. E quando se n'è accorto ha avuto come un flashback delle stagioni trascorse col Napoli, e di tutto quello che dicevano De Laurentiis e i suoi compagni. Tutto in quei pochi minuti. E' andato a calciare il rigore in quello stato mentale, e l'ha sbagliato.
A fine gara Higuain ha chiesto scusa pure per l'errore dal dischetto e non ha addotto nessuna scusa, però qualche Fedro non si è voluto arrendere lo stesso e ha opposto resistenza, cercando sponde in qualche vecchio giocatore. Per esempiio, Luisito Suarez: "Quando giocavo io - ha rivelato lo spagnolo - e passai dall'Inter alla Sampdoria, notai eccome la differenza di trattamento da parte degli arbitri".
Trattasi dell'arcinota sudditanza dei direttori di gara nei confronti dei grandi club, nata negli anni '60 proprio con l'Inter, in una famosa partita col Venezia, arbitrata malissimo da Sbardella (due reti regolari annullate ai veneti, nda) e tramandatasi poi fino ai giorni nostri. Sudditanza arbitrale della quale hanno beneficiato, negli anni, tutte le grandi squadre, nessuna esclusa. Milan e Napoli comprese.
Tirare fuori sta storia dopo un Milan-Juventus, pur di avvalorare la tesi della "falla nel sistema", francamente, sa di azzardata scalata sugli specchi. Soprattutto dopo che gli stessi protagonisti rossoneri (allenatore, dirigenti, giocatori) hanno ammesso la superiorità sul campo della Juventus. E dopo che anche Higuain ha chiesto scusa per il suo sfogo e ringraziato pure gli ex compagni della Juve per aver cercato di calmarlo. Se però si preferisce credere alle fiabe...