Milanmania: Elliott, che prova di forza per Higuain e Caldara
I tifosi milanisti sono già euforici, pronti a scattare in piedi alle prodezze dell’attaccante,che indosserà la numero 9. Sicuri di gustarsi la sicurezza, lo stile, la classe di Mattia, che giocherà accanto a Alessio Romagnoli. Insieme mi ricordano Ebe e Ganimede, Coppieri degli Dei! Dai tempi di Nesta e Thiago Silva, non ricordo una coppia di così alta caratura. Caldara voleva giocare con la maglia numero 13, già occupata. Ha scelto la 33, quella di “Grandine Nera”. Sì, proprio Thiago.
Sta nascendo un grande Milan. In attacco, Bernard potrebbe essere la giusta alternativa a Suso, stessa rapidità, stesso dribbling secco, stessa incisività. La difesa appare ben salda. Due portieri di totale grandezza, con quattro centrali di assoluto livello. Sulle fasce un vice Campione Mondiale, Strinic, un altro protagonista di Russia, Ricardo Rodriguez, il giovane Calabria, non bene contro il Tottenham, ma ormai una sicurezza. Come l’esperto Abate, senza dimenticare Antonelli e soprattutto il giovane Bellanova. Sarà la sorpresa della stagione. In attesa del rientro di Conti, un campione.
Veniamo al centrocampo. Leonardo deve lavorare e compiere un capolavoro. Si parte da due certezze Kessie e Bonaventura, ma il rendimento di Biglia deve migliorare e di molto. Lo sa anche il centrocampista argentino. Anche Locatelli, al quale Gattuso sta dando molto spazio, con l’appoggio del Club, deve riuscire a convincere pienamente i suoi estimatori che abbiano visto giusto nel credere a Manuel. Un’altra è la mia opinione. Per la sua crescita sarebbe forse più opportuna una cessione in prestito. Lo stesso cammino seguito da Albertini, un anno al Padova, e da Ambrosini, che ha indossato la maglia del Vicenza. Troppo presto perderlo definitivamente. Come è capitato con Cristante e forse sta capitando con l'interessante Pessina, ora a Bergamo.
I dirigenti rossoneri devono trovare un centrocampista che possa surrogare Kessie, oggi insostituibile ma bisognoso di tirare il fiato nel corso della stagione, ma soprattutto un regista. Magari di prospettiva, magari da veder crescere nel corso della stagione. Per completare l’opera, che ha già visto meravigliose tessere nel mosaico di Gattuso, i dirigenti milanisti devono lavorare lì, in quel settore, il settore che una volta veniva definito nevralgico e strategico. Per esaltare Caldara. Per esaltare Higuain.