Getty Images

Hernanes: "Diamo tempo a Douglas Luiz. Inter? Ecco perché non ha i risultati dell'anno scorso"

Redazione CM
10 ore fa
1

Hernanes ha legato il suo nome alla Serie A. Tra Lazio, Inter e Juventus, tra il 2010 e il 2017, ha totalizzato ben 184 presenze con 42 gol. Ora, dopo il ritorno in Brasile, gioca all’ASD Sale, squadra della Prima Categoria piemontese. Gioca, si diverte e si gode il campionato italiano da spettatore, come afferma al sito SportMediaset: “Mi sto divertendo molto a vedere questo campionato perché le squadre giocano davvero bene, segno che il calcio italiano è migliorato. Tutte le squadre di testa sono decisamente forti e vi spiego perché”.

INTER – I nerazzurri stanno facendo più fatica dell’anno scorso, quando hanno dominato il campionato. Al momento sono secondi, a un punto dal Napoli a quota 26, insieme ad Atalanta, Fiorentina e Lazio: “L'Inter tra quelle che giocano meglio in Europa: due anni fa ha fatto la finale di Champions League e l'anno scorso è uscita solo la partita con l'Atletico. Gioca ancora bene, i calciatori sono più o meno gli stessi eppure i risultati e le prestazioni sono meno incisive: merito delle avversarie che sono salite di livello”.

LAZIO - Al secondo posto c’è anche la Lazio, una delle sorprese del campionato: "E’ una sorpresa, ma guardiamo la rosa. A centrocampo hanno Guendouzi, Tavares che è una bestia, Zaccagni sempre determinante, una difesa ben messa e un allenatore che sa fare il suo mestiere. Ci sono tutti i presupposti per fare bene e lo stanno facendo"

JUVENTUS – I bianconeri hanno iniziato un nuovo percorso con Thiago Motta: “Ha iniziato dato una ricostruzione e bisogna seguire un percorso. E' una buona squadra, competitiva. Magari poteva avere qualche punto in più senza gli infortuni. Ma bisogna avere pazienza, anche se nel calcio si sa che la pazienza non esiste, ma la strada è giusta".

DOUGLAS LUIZ – Preoccupa, in casa Juventus, la situazione di Douglas Luiz, ancora infortunato e che, quando impiegato, non ha mai convinto: “E' una situazione strana. Un po' si spiega con il fatto che la mentalità del calcio in Italia è diversa da quella a cui era abituato. Quando sono andato un paio di volte a vederlo giocare mi dicevo: questo è forte, ha i piedi, ha la visione di gioco, ha le giocate offensive che piacciono a me. Però adesso deve anche adattarsi a questa nuova realtà. Nel calcio bastano pochi centimetri, basta una frazione di secondo, per fare una stupidaggine o una grande cosa. Non è tutto così semplice come si pensa, bisogna dargli tempo".