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Hellasmania: zoccolo duro gialloblù
La vecchia guardia detta legge. Solo così, immaginiamo, il Verona avrebbe potuto diventare più conservativo. Affidandosi agli uomini di fiducia. Che stanno un po' rubando la scena. Ionita è l'eccezione, Tachtsidis la regola perché dell'Hellas conosceva già tutto. A ben guardare, è l'unico nome per cui Mandorlini si è sbilanciato una volta cominciata la stagione. Facendo ruotare attorno a lui lo scacchiere gialloblu. Il greco insieme a Rafael, Moras (che col Cagliari ha anche giocato a destra), Agostini, Toni, Gomez e Jankovic. Sette indizi fanno molto più di una prova.
Se Saviola merita il solito discorso a parte, il prossimo step riguarda molti dei nuovi. Non passi inosservata la parentesi di Gollini tra i pali: valorizzare i giovani italiani è un altro risvolto, che in questo caso riguarda il portiere e Mattia Valoti. Compensando il mezzo flop che è stato Bianchetti lo scorso anno.
Capitolo abbonamenti: il numero dei fedelissimi al Verona è in calo. Settimana scorsa la chiusura, duemila persone hanno deciso di non rinnovare la tessera. Visto così, è un passo indietro. Che porta con sé almeno due considerazioni di fondo: un anno fa, lievitava la curiosità nel vedere l'Hellas misurarsi con la serie A dopo dodici lunghi anni, ed ecco spiegato il boom. A far da contraltare c'è una stagione in cui i gialloblu si sono avvicinati molto all'Europa, qualcosa che in sé dovrebbe portare più gente allo stadio. In tutto questo c'è una società che ha alzato i prezzi degli abbonamenti, probabilmente la genesi del calo. Attestarsi sui 14mila resta comunque un belvedere.
Se Saviola merita il solito discorso a parte, il prossimo step riguarda molti dei nuovi. Non passi inosservata la parentesi di Gollini tra i pali: valorizzare i giovani italiani è un altro risvolto, che in questo caso riguarda il portiere e Mattia Valoti. Compensando il mezzo flop che è stato Bianchetti lo scorso anno.
Capitolo abbonamenti: il numero dei fedelissimi al Verona è in calo. Settimana scorsa la chiusura, duemila persone hanno deciso di non rinnovare la tessera. Visto così, è un passo indietro. Che porta con sé almeno due considerazioni di fondo: un anno fa, lievitava la curiosità nel vedere l'Hellas misurarsi con la serie A dopo dodici lunghi anni, ed ecco spiegato il boom. A far da contraltare c'è una stagione in cui i gialloblu si sono avvicinati molto all'Europa, qualcosa che in sé dovrebbe portare più gente allo stadio. In tutto questo c'è una società che ha alzato i prezzi degli abbonamenti, probabilmente la genesi del calo. Attestarsi sui 14mila resta comunque un belvedere.