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Hellasmania: un arbitraggio da non ripetere
Di certo non si vuole scatenare una polemica, ma allo stesso tempo non ci si vuole ammutolire per poi subire qualsiasi svista arbitrale solamente perchè il Verona è ultimo in classifica. Il protagonista è il difensore del Napoli, Albiol, il quale protesta in maniera veemente contro l'arbitro per una trattenuta in area che gli provoca uno squarcio nella maglia. Lo stesso giocatore poi, si toglie la maglia ed in segno di protesta la mostra all'arbitro Celi, che non può fare altro che ammonirlo. Fino a qui sembrerebbe tutto applicato secondo le regole, ma è in questo momento che Albiol si avvicina ancora di più all'arbitro e dopo averlo applaudito ironicamente, gli da alcuni colpetti sulla spalla. Ora, in questi casi sarebbe doverosa una seconda ammonizione e quindi l'espulsione, ma l'arbitro ha lasciato perdere, facendo finta di non aver ne visto ne sentito. Le polemiche di questi giorni hanno forse condizionato lo stesso Celi che probabilmente non si è sentito di estrarre il cartellino rosso. Non è però l'unica svista avuta da parte dell'arbitro durante la partita: l'azione del vantaggio napoletano difatti, è stata scaturita da un palese fallo su Juanito, che non solo non è stato fischiato ma oltretutto è stato segnalato contro lo stesso giocatore gialloblù.
Insomma, una direzione di gara tuttaltro che rosea per l'Hellas Verona che lo ha penalizzato non poco. La partita come si è detto poteva finire comunque con lo stesso risultato, certo però che non si può accettare un trattamento tale da parte della terna arbitrale. Il Verona è ultimo, questo è vero, ma ciò non implica che si debba sorvorale sulle decisioni del direttore di gara: discorso che rientra nel più amplio argomento dell'onore gialloblù. La speranza ora è quella che questi fatti siano solo stati una parentesi che non si ripeterà più, nel rispetto di una bandiera e di una intera città. Per il resto i giocatori sanno che in campo devono dare tutto e anche se hanno perso, per buoni tratti hanno combattuto. Si spera non debbano più combattere anche contro l'arbitro.