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Hellasmania: tra passato e futuro, un'analisi dopo Pavia
Il match, come già detto, non può sicuramente essere decisivo ai fini di un ritrovato cambio di rotta, come ricordato anche dallo stesso allenatore, però può essere un giusto apporto morale per l'intera squadra. Sembra quasi doveroso, anche se un po' prematuro, fare un paragone con Mandorlini. L'ex guida gialloblù infatti non ha mai cercato di cambiare il modulo in partenza, se non in pochi casi o solo in corsa, e forse ha peccato di poco coraggio, ostinandosi a proporre un 4-2-3-1, quando forse serviva più compattezza a centro campo in un momento di gravi lacune a livello di numero di giocatori disponibili. Proprio quest'ultimo poi è un aspetto che forse meriterebbe un po' più di attenzione. Sicuramente l'annata è iniziata in modo molto sfortunato perchè gli infortuni sul campo sono stati parecchi, però resta sempre il dubbio della causa di quest'ultimi. Forse che la preparazione estiva non è stata fatta al meglio? Forse che alcuni giocatori hanno risentito più di altri queste carenze? Il problema sembra essere molto aperto e le risposte le potremmo avere in questa pausa invernale, anche se le perplessità rimangono. A questo proposito il nuovo staff dovrà essere capace di ridare forma fisica ai quei giocatori ancora fermi in panchina ed a sopperire alle eventuali carenze di preparazione effettuate in estate. Il lavoro di certo non è semplice, ma può essere un punto di partenza. Sul campo poi sarà lo stesso Delneri a cercare di trovare la chiave tecnico-tattica per rivitalizzare un gioco troppo spento e incapace di creare occasioni da gol. Tutto l'ambiente gialloblù ora è pronto ad accogliere questa nuova partenza, nella speranza che per l'Hellas ci sia una nuova luce in fondo a questo lungo ed estenuante tunnel.