Troppo presto per perdere i pezzi. Eppure va così, se al tavolo delle grandi si siede una provinciale. Nulla che non si sappia già, ad ogni modo. Il terreno è già stato preparato per Sean Sogliano al Milan: a rimetterci, in questi casi, è il percorso netto di chi come il Verona sta pensando in grande. E sarà una rinuncia pesante, nel momento in cui ci si dovrà salutare. Sogliano intanto ha scelto la Premier League come fonte di ispirazione per l'Hellas che verrà. Questo significa vederlo ancora qui almeno fino a giugno?

Gli arrivi di gente come Iturbe – in modo particolare – ma anche di Toni o molti altri che hanno fatto grande il Verona sono da ascrivere all'uomo che come operatore di mercato ha definitivamente compiuto il salto di qualità. Quelli arrivati in gialloblu come suoi pallini, invece, non hanno lasciato traccia: da Donati, che è ancora qui, a Bacinovic passando per Rivas e Carrozza.

L'effetto di Sogliano sul Verona è stato tonificante come pochi. Riconducibile in pieno alla ventata di aria buona (e una robusta dose di quattrini) portata dal presidente Setti. Ma se in poche mosse, rispetto alla squadra modellata già un anno e mezzo fa, si è trovata un'alchimia perfetta qualche motivo ci sarà. Anche quando il ds si è schierato dalla parte di Mandorlini – compreso l'andare avanti insieme dopo la promozione in A – nonostante secondo molti aspettasse solo le condizioni giuste per portare in panchina Mangia. La stessa figura, guarda caso, che veniva accostata al prossimo Milan. Ma questa è un'altra storia.