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    Hellasmania: serve solo chiudere il cerchio

    Hellasmania: serve solo chiudere il cerchio

    • Adriano Ancona
    Infermeria vuota, un concetto che a quanto pare non esiste. Così è, anche se a Peschiera si sta vedendo una comitiva del Verona a mezzo servizio. Il destino balordo rischia di togliere di mezzo Obbadi e Ionita, nel momento in cui le nazionali  hanno precettato otto soldati di Mandorlini. Ma alla ripresa del campionato, salvo contrattempi, il gruppo gialloblu al completo darà la caccia alla salvezza. O meglio, cercherà di mettere la ciliegina su una stagione fattasi improvvisamente in discesa. Resta da fare sul serio tra sette giorni, per rendere tutto una vera formalità.

    Con il Cesena sullo sfondo e un obiettivo ben chiaro, il Verona può comunque pensare un po' a sé stesso. Tradotto: calcare la mano su chi si è visto meno ma può dare qualcosa più che semplici segni di vita. Jacopo Sala si è riscoperto terzino con una certa efficacia, anche se banalmente si potrebbe pensare agli stessi discorsi di un anno fa. L'Hellas coltiva un giocatore prezioso, e non solo per il prossimo futuro. Indicazioni che, in egual misura, aveva dato anche Albertazzi l'anno scorso. Salvo poi emigrare altrove.

    Capitolo obiettivi: se da una parte Campedelli ha detto che non gli interessa arrivare più avanti del Verona, l'Hellas ricorda quella stagione maledetta con Malesani. Quando, a un certo punto, sopravanzare il Chievo sembrava una priorità. Col risultato di sfasciare tutto l'ingranaggio e finire dritti in serie B. Ma questa squadra ha altro per la testa. Tipo cavare fuori il massimo dagli impegni contro Inter, Fiorentina, Juve, nel derby stesso. Partite che stuzzicano abbastanza, o no?
     

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