Getty Images
Hellasmania: scorrono i titoli di coda, ma che brutto film è stato!
Della partita di ieri poco o nulla da segnalare, se non l'ennesima prova dell'inconsistenza di una squadra che ha dimostrato di meritare la retrocessione in B. Si inizia con la contestazione e si termina tra i fischi. Squadra, allenatore e società, tutti sotto processo, tutti colpevoli. Un finale di stagione triste, tristissimo. Perfino a Benevento ieri qualche bel sorriso lo si è visto. I campani sono retrocessi da tempo e chiuderanno ultimi, ma nonostante l'avvio shock non hanno smesso mai di giocare e certamente qualche bel ricordo di questa stagione lo conserveranno.
Sì perché c'è modo e modo di fallire e il Verona lo ha fatto nella maniera forse più spiacevole di tutte. Un'annata grigia, del tutto incolore, passata costantemente tra le ultime posizioni in classifica. Pochi i momenti positivi e pochissimi gli aspetti da salvare. Qualche estemporanea vittoria (Milan, Chievo, Fiorentina) e l'esordio in Serie A di qualche interessante prospetto. Su tutti merita una menzione Andrea Danzi, centrocampista classe 1999 che nelle movenze (al momento solamente in quelle) ricorda un'altro Andrea, Maestro del calcio italiano. Paragone scomodissimo, per carità, ma le qualità tecniche sono già di ottimo livello e la società farebbe bene a pensare di ripartire proprio da giovani come lui per la prossima stagione di Serie B.
Anche perché quest'estate ad andarsene saranno in tanti. Oltre ai numerosi giocatori in prestito a fare le valigie saranno pure Cerci, Fares, probabilmente Nicolas, forse anche Romulo. Un esodo di massa, diretta conseguenza di una stagione del tutto fallimentare. Si ripartirà da zero o quasi. Le possibilità per fare bene fin da subito ci sono, ma non sarà per nulla facile. Servono investimenti, servono idee, serve coraggio. Tutte cose che al Verona quest'anno sono spesso mancate. Il presidente Setti, artefice di due promozioni in Serie A con i gialloblù ormai sa come fare. Ci auguriamo che da parte sua ci sia la volontà per riprovarci di nuovo.
Intanto al Bentegodi già scorrono i titoli di coda, ma che brutto film è stato!